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Stefano Maglia

Cambiamento climatico: la strategia europea per la riduzione delle emissioni

di Stefania Maglienti

Categoria: Aria

L´8 marzo scorso la Commissione Europea ha varato il Programma europeo per il cambiamento climatico (ECCP), essenzialmente dedicato all´illustrazione della strategia c.d. “a doppio binario” per la riduzione dei gas ad effetto serra, obiettivo, quest´ultimo, già individuato dal Protocollo di Kyoto nel 1997.

Le finalità del ECCP sono descritte nei due documenti adottati in questa sede dalla Commissione, il Libro verde e la Comunicazione, pubblicati contestualmente in omaggio a quell`esigenza, espressamente enunciata dalla Commissaria Wallström, di abbandonare l´idea di un intervento settoriale, per privilegiare, di contro, quella di un`azione simultanea su piani diversi.

E ciò poiché, per realizzare l´obiettivo di Kyoto – ossia la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra dell´8% negli anni 2008-2012 rispetto ai livelli del 1990 – è necessario uno sforzo considerevole, probabilmente superiore a quello preventivato in quella sede, soprattutto se si tiene conto che i dati più recenti attestano un aumento delle emissioni di CO2 e che, di conseguenza, la mancata adozione di nuovi provvedimenti, potrebbe compromettere irrimediabilmente il perseguimento dell´obiettivo predetto.

Il Libro Verde – che costituisce un importante punto di partenza in vista della ratifica del Protocollo di Kyoto da parte dell`UE, dopo la VI Conferenza delle parti della Convenzione “quadro” delle Nazioni Unite, che avrà luogo all’Aja nel novembre 2000 – prevede l`istituzione di un sistema di scambio dei diritti di emissione all´interno dell´Unione, per il settore dell´energia e dei grandi impianti industriali, nonché l´adozione di misure finalizzate all´abbattimento delle emissioni provenienti da fonti specifiche.

In particolare il Libro Verde chiarisce il funzionamento del sistema per lo scambio, all´interno dell`Unione, dei diritti di emissione di gas ad effetto serra, elevandolo a strumento potenziale per il controllo del cambiamento climatico.

Tale meccanismo si risolve essenzialmente nell´assegnare alle imprese delle quote per le emissioni di gas inquinanti in base ad obiettivi ambientali fissati dai rispettivi governi; tali quote potranno essere successivamente scambiate (comparate e vendute) tra le varie imprese.

In altre parole, la singola impresa potrà superare la propria quota di emissioni solo a condizione che vi sia un`altra impresa che abbia prodotto una quantità di emissioni inferiore alla soglia massima ad essa consentita e che sia disposta a cedere la propria quota inutilizzata.

Tali quote vengono anche chiamate “contingenti”, “autorizzazioni” o “massimali” (plafonds). Il totale delle quote assegnate alle imprese che partecipano al sistema rappresenta il limite massimo consentito per le emissioni.

Il principale vantaggio di tale sistema, in termini di salvaguardia ambientale, è costituito dalla certezza del risultato connessa al contenimento delle emissioni entro il limite globale preventivamente stabilito.

Nel Libro Verde la Commissione evidenzia peraltro l´esistenza di alcune problematiche relative al commercio dei diritti di emissione, soprattutto sotto il profilo della concorrenza all`interno dell´UE.

Nel complesso, il Libro Verde assolve un duplice ruolo, informativo e analitico: informativo, poichè descrive il funzionamento di un meccanismo la cui natura è stata spesso fraintesa; analitico, in quanto espone in maniera piuttosto dettagliata le ragioni dell´impegno della Comunità a promuovere nuove misure in questo settore. Il Libro Verde prende peraltro in considerazione, sul piano operativo, varie opzioni, senza tuttavia pervenire, data la sua natura, a conclusioni definitive.

La Comunicazione sulle politiche e le misure dell`Unione per ridurre le emissioni di gas ed effetto serra prevede invece l´istituzione di un processo di consultazione aperto ad una molteplicità di soggetti (esperti degli Stati Membri, dell`industria, delle ONG ambientaliste, nonchè dei vari servizi della Commissione), essenzialmente rivolto all`individuazione dei settori strategici per la riduzione delle emissioni. A tal fine, si prevede altresì l`istituzione di gruppi di lavoro tecnici con il compito di effettuare il lavoro preparatorio che sta alla base delle proposte di intervento successivamente elaborate dalla Commissione in aree quali l´energia, i trasporti, i gas industriali e lo scambio dei diritti di emissione; tali gruppi sono tenuti a presentare un rapporto definitivo entro 12 mesi, secondo un calendario tassativo appositamente fissato dalla Commissione

L`adozione dei documenti in esame è di estremo rilievo se si considera che nei prossimi 12 mesi gli Stati membri dovranno decidere quali strategie adottare, a livello nazionale, prima della ratifica del Protocollo di Kyoto.

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