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Stefano Maglia

Il Codice dell’ambiente compie 30 anni. In ricordo di Maurizio Santoloci

di Stefano Maglia

Categoria: Generalità

30 anni fa in questi giorni veniva pubblicata la prima edizione del primo Codice dell’ambiente italiano, che “festeggia” in questi giorni le 30 edizioni.

Tutto nacque nel 1986. Allora ero redattore di Rivista Penale per la Casa Editrice La Tribuna e già appassionato di ambiente: abitare a 15 km dalla Centrale di Caorso in quegli anni mi fece presto capire da che parte stare!

A metà degli anni ’80, poi, era un fiorire di normative ambientali “rivoluzionarie” (il decreto Galasso, la legge sul danno ambientale, ecc.) e anche la giurisprudenza della Corte di Cassazione (grazie specialmente al mio maestro ed amico Amedeo Postiglione) e della Corte Costituzionale (emblematiche le “storiche” sentenze sulla tutela dell’ambiente nella Costituzione!) iniziavano ad occuparsi sempre più di una materia che aveva ancora nel nostro Paese una scarsissima disciplina normativa di settore.

Ricordo ancora una sentenza della Cassazione – la “Boni Brivio” – che per la prima volta affrontava il tema della “coesistenza” della disciplina codicistica e speciale in campo ambientale. Sulla base di tutto questo provai a contattare un altrettanto giovane pretore che era spesso citato su “Airone” per le sue coraggiose ed innovative battaglie per la protezione dei grifoni in Sardegna e contro il bracconaggio: Maurizio Santoloci.

Tramite la redazione lo contattai. Io a Piacenza, lui a Terni. Ci trovammo a Roma, a casa dei suoi genitori e – senza internet, PC, cellulari, mail, ecc. – inventammo il primo “Codice dell’ambiente” italiano, muovendoci in treno su e giù per l’Italia con borsoni di fotocopie e ritagli. Dopo due anni proponemmo il progetto al Dott. Mario Vitali, fondatore ed allora titolare della Casa Editrice La Tribuna.

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E chi lo compra?” ci disse. Ma di fronte al nostro entusiasmo non seppe dirci di no. Nella primavera del 1989 uscì così la prima edizione. Andò esaurita in poche settimane. Fu ristampato già in autunno e da allora tutti gli anni ci trovammo per aggiornarlo ed arricchirlo. Dieci anni dopo lasciai la Casa Editrice per fondare TuttoAmbiente, ma l’appuntamento con l’aggiornamento del Codice non cessò.

Attorno al 2005 Maurizio mi venne a trovare a Piacenza e mi disse che non se la sentiva più di portare avanti quel progetto, quell’aggiornamento di un volume che è stato ed è ancora uno strumento di lavoro indispensabile per migliaia di operatori del settore. Mi ricordo che gli dissi, durante una cena a casa mia, “si sono separati i Beatles, possiamo farlo anche noi”, ma con tanta amarezza reciproca.

Il giorno dell’Epifania del 2017 Maurizio ci lascia, sconfitto da una terribile malattia.

Ecco, dopo 30 anni il “Codice” è ancora qui, nel segno e nel sogno di quei due ragazzi di allora, e la mia dedica quest’anno, per questo straordinario traguardo, è tutta per il mio vecchio amico di tante litigate, progetti e battaglie. Ciao Maurì.

Piacenza, 24.04.2019

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