Preveniamo rischi Risolviamo problemi Formiamo competenze
"Mi occupo di diritto ambientale da oltre trent’anni TuttoAmbiente è la guida più autorevole per la formazione e la consulenza ambientale Conta su di noi" Stefano Maglia
La direttiva europea sulla sostenibilità delle filiere diventa legge. Era l’ultimo tassello rimasto aperto del Piano d’Azione dell’Unione Europea per la Finanza Sostenibile e finalmente lo scorso 5 luglio viene pubblicata in Gazzetta Ufficiale Europea e dal ventesimo giorno successivo alla data di pubblicazione la norma diventa legge – da questo momento gli Stati membri hanno due anni di tempo per recepire, all’interno dei propri ordinamenti, le richieste della Direttiva implementandone i regolamenti e le procedure amministrative conformemente al testo giuridico dell’UE.
Questa direttiva, assieme alla CSRD e agli standard di rendicontazione ESRS, rappresenta un’importante evoluzione nella regolamentazione delle imprese, imponendo nuovi obblighi di due diligence per garantire la sostenibilità lungo l’intera catena del valore. In particolare, la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (conosciuta anche come CSDDD o CS3D) si integra strettamente con la precedente Direttiva sulla Rendicontazione di Sostenibilità – Corporate Sustainability Reporting Directive o CSRD), che impone alle imprese obblighi di rendicontazione dettagliati sulle loro performance ESG.
Se da una parte la CSRD si concentra sulla trasparenza e sulla comunicazione delle informazioni relative alla sostenibilità, la CSDDD va oltre, richiedendo alle aziende di adottare misure proattive per gestire i rischi e gli impatti delle loro attività.
Insieme, queste due direttive creano un quadro completo per la sostenibilità aziendale nell’UE:
CSRD: Richiede alle aziende di pubblicare dati accurati e completi sulle loro pratiche ESG, migliorando la trasparenza e la responsabilità verso gli investitori e altre parti interessate.
CSDDD: Stabilisce obblighi di due diligence per garantire che le aziende gestiscano attivamente i rischi legati alla sostenibilità e mitighino gli impatti negativi lungo la catena del valore.
La CSDDD mira a integrare la sostenibilità nelle strategie aziendali, assicurando che le imprese adottino misure concrete per identificare, prevenire, mitigare e porre rimedio agli impatti negativi delle loro attività sulle persone e sul pianeta. La Direttiva si applica a tutte le grandi imprese europee e alle grandi aziende non europee che operano nell’UE, fissando standard chiari e uniformi per la due diligence in materia di sostenibilità.
Gli obiettivi principali della direttiva includono:
Protezione dei diritti umani: Garantire che le attività aziendali non contribuiscano a violazioni dei diritti umani, come il lavoro forzato o il lavoro minorile.
Tutela ambientale: Ridurre gli impatti ambientali negativi, tra cui l’inquinamento, la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico.
Trasparenza e responsabilità: Promuovere la trasparenza e la responsabilità delle imprese nelle loro pratiche ESG.
Uno degli aspetti chiave della CSDDD è l’attenzione alla sostenibilità delle filiere. Le aziende devono considerare non solo le proprie operazioni dirette, ma anche quelle dei loro fornitori e subappaltatori. Questo approccio integrato è fondamentale per affrontare i rischi ESG che possono emergere lungo l’intera catena del valore.
Le principali sfide e opportunità in questo contesto includono:
Collaborazione e Coinvolgimento: Le aziende devono lavorare strettamente con i loro fornitori per implementare pratiche sostenibili e garantire la conformità ai requisiti di due diligence.
Valutazione dei Rischi: Le imprese devono effettuare valutazioni regolari dei rischi ESG lungo la filiera e adottare misure per mitigare gli impatti negativi.
Innovazione e Sostenibilità: La necessità di conformarsi alla CSDDD può stimolare l’innovazione, portando allo sviluppo di nuove tecnologie e pratiche che migliorano la sostenibilità delle filiere.
La Direttiva avrà un impatto significativo su come le imprese operano e sulla loro responsabilità verso la società e l’ambiente. La norma richiede infatti:
Miglioramento delle Pratiche di Sostenibilità: Le imprese saranno motivate ad adottare pratiche più sostenibili per evitare sanzioni e migliorare la loro reputazione.
Maggiore Trasparenza: La richiesta di reportistica dettagliata aumenterà la trasparenza delle operazioni aziendali, consentendo una migliore valutazione delle loro prestazioni ESG.
Implicazioni Legali: Le aziende dovranno essere preparate a gestire potenziali azioni legali derivanti dalla mancata conformità agli obblighi di due diligence.
Tuttavia, l’implementazione della direttiva presenta anche alcune sfide:
Costi di Conformità: Le imprese, specialmente le PMI, potrebbero affrontare costi significativi per adeguarsi ai nuovi requisiti. Sotto questo profilo però la CSDDD può essere colta anche come un’opportunità – le aziende che operano in modo sostenibile avranno l’occasione di veder valorizzato il loro impegno e assicurarsi un vantaggio competitivo notevole nelle filiere delle grand imprese.
Complessità Operativa: Integrare la due diligence della sostenibilità in tutte le operazioni aziendali può risultare complesso e richiedere tempo.
Collaborazione nella Catena del Valore: Le aziende dovranno lavorare strettamente con i fornitori e altri attori della catena del valore per garantire la conformità, il che potrebbe essere difficile da coordinare.
Conclusioni
La Direttiva sulla Due Diligence della Sostenibilità Aziendale rappresenta un passo fondamentale verso un’economia più sostenibile e responsabile. Con l’obiettivo di proteggere i diritti umani e l’ambiente, la CSDDD impone nuovi standard che obbligano le imprese a considerare gli impatti delle loro attività lungo tutta la catena del valore. Sebbene l’implementazione possa presentare delle sfide, le potenziali opportunità per migliorare la sostenibilità aziendale e la trasparenza sono immense. Questa direttiva, in combinazione con la CSRD, segna l’inizio di una nuova era di responsabilità d’impresa, in cui le aziende dovranno andare oltre la semplice conformità normativa per abbracciare una visione integrata della sostenibilità.
Categorie
CSDDD: la vera rivoluzione ESG è arrivata!
di Verdiana De' Leoni
La direttiva europea sulla sostenibilità delle filiere diventa legge. Era l’ultimo tassello rimasto aperto del Piano d’Azione dell’Unione Europea per la Finanza Sostenibile e finalmente lo scorso 5 luglio viene pubblicata in Gazzetta Ufficiale Europea e dal ventesimo giorno successivo alla data di pubblicazione la norma diventa legge – da questo momento gli Stati membri hanno due anni di tempo per recepire, all’interno dei propri ordinamenti, le richieste della Direttiva implementandone i regolamenti e le procedure amministrative conformemente al testo giuridico dell’UE.
Questa direttiva, assieme alla CSRD e agli standard di rendicontazione ESRS, rappresenta un’importante evoluzione nella regolamentazione delle imprese, imponendo nuovi obblighi di due diligence per garantire la sostenibilità lungo l’intera catena del valore. In particolare, la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (conosciuta anche come CSDDD o CS3D) si integra strettamente con la precedente Direttiva sulla Rendicontazione di Sostenibilità – Corporate Sustainability Reporting Directive o CSRD), che impone alle imprese obblighi di rendicontazione dettagliati sulle loro performance ESG.
Se da una parte la CSRD si concentra sulla trasparenza e sulla comunicazione delle informazioni relative alla sostenibilità, la CSDDD va oltre, richiedendo alle aziende di adottare misure proattive per gestire i rischi e gli impatti delle loro attività.
Insieme, queste due direttive creano un quadro completo per la sostenibilità aziendale nell’UE:
La CSDDD mira a integrare la sostenibilità nelle strategie aziendali, assicurando che le imprese adottino misure concrete per identificare, prevenire, mitigare e porre rimedio agli impatti negativi delle loro attività sulle persone e sul pianeta. La Direttiva si applica a tutte le grandi imprese europee e alle grandi aziende non europee che operano nell’UE, fissando standard chiari e uniformi per la due diligence in materia di sostenibilità.
Gli obiettivi principali della direttiva includono:
Uno degli aspetti chiave della CSDDD è l’attenzione alla sostenibilità delle filiere. Le aziende devono considerare non solo le proprie operazioni dirette, ma anche quelle dei loro fornitori e subappaltatori. Questo approccio integrato è fondamentale per affrontare i rischi ESG che possono emergere lungo l’intera catena del valore.
Le principali sfide e opportunità in questo contesto includono:
La Direttiva avrà un impatto significativo su come le imprese operano e sulla loro responsabilità verso la società e l’ambiente. La norma richiede infatti:
Tuttavia, l’implementazione della direttiva presenta anche alcune sfide:
Conclusioni
La Direttiva sulla Due Diligence della Sostenibilità Aziendale rappresenta un passo fondamentale verso un’economia più sostenibile e responsabile. Con l’obiettivo di proteggere i diritti umani e l’ambiente, la CSDDD impone nuovi standard che obbligano le imprese a considerare gli impatti delle loro attività lungo tutta la catena del valore. Sebbene l’implementazione possa presentare delle sfide, le potenziali opportunità per migliorare la sostenibilità aziendale e la trasparenza sono immense. Questa direttiva, in combinazione con la CSRD, segna l’inizio di una nuova era di responsabilità d’impresa, in cui le aziende dovranno andare oltre la semplice conformità normativa per abbracciare una visione integrata della sostenibilità.
Torna all'elenco completo
© Riproduzione riservata