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Attuazione della direttiva UE 2020/2184: nuovi strumenti contro la crisi climatica
di Alessandro Galli
Categoria: Acqua
La direttiva UE 2020/2184 in vigore dal 12/01/2021 e il cui termine per essere recepita è il 12/01/2023 raffigura l’aggiornamento dell’attuale normativa concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, attuato revisionando l’elenco dei valori di parametro di qualità, introducendo sistemi di omologazione dei materiali a contatto con le acque, implementando i sistemi di informazione agli utenti per renderli più consapevoli dei loro consumi, monitorando i tassi di perdita utilizzando l’indice di perdita dell’infrastruttura (ILI) e incentivando l’approccio basato sulla gestione del rischio per mezzo dei piani di sicurezza dell’acqua (PSA) sulle linee guida dell’OMS.
Ulteriori novità per il prossimo decreto derivano dall’art. 21 della Legge di Delegazione Europea n. 127 del 4 agosto 2022 in cui sono elencati i seguenti principi e criteri specifici al Governo per il recepimento della direttiva:
L’istituzione dell’Anagrafe Territoriale dinamica delle acque potabili (AnTeA), il portale per lo scambio di informazioni e comunicazioni tra autorità a livello di Unione Europea, caricamento dei dati e dei risultati dei piani di controllo.
L’introduzione di una normativa per il rilascio di approvazioni sull’impiego di reagenti chimici, mezzi di filtrazione e mezzi di trattamento (ReMM/ReMaF).
L’attribuzione all’Istituto superiore di sanità le funzioni di Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque (CeNSiA) a cui saranno demandati l’approvazione dei PSA dei gestori idropotabili, il rilascio di autorizzazioni all’impiego di ReMaF, la gestione del sistema informativo centralizzato AnTeA.
Una revisione del sistema di vigilanza, sorveglianza e sicurezza dell’acqua potabile e controllo anche con obblighi sulle acque destinate a edifici prioritari quali ad esempio strutture sanitarie, scuole, centri sportivi, penitenziari.
Prevedere una disciplina per favorire l’accesso all’acqua con punti di accesso obbligatori in aeroporti, stazioni o altri edifici prioritari.
La ridefinizione del sistema sanzionatorio per la violazione delle disposizioni della direttiva UE 2020/2184.
Dall’esame dell’atto 15 della Camera, lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva UE 20202184, ritroviamo tutti i concetti sopra elencati. In particolare viene data particolare rilevanza alla valutazione e gestione del rischio correlata alle risorse idriche, fulcro della norma, differenziata a livello di scala: macro di competenza delle regioni e province autonome e relativa alle aree di alimentazione il cui termine è previsto per il 2027, passando poi per quella intermedia della filiera idro-potabile di competenza dei gestori idro-potabili da effettuare per la prima volta entro il 2029, fino ad arrivare alla valutazione a livello micro dei sistemi di distribuzione interni per gli edifici e locali prioritari di competenza dei gestori idrici della distribuzione interna, sempre con termine 2029. La caratterizzazione dei bacini idrografici ha l’obiettivo di ridurre i livelli di trattamento necessario alla produzione di acqua destinata al consumo umano, riducendo le pressioni all’origine dell’inquinamento o del rischio di inquinamento. La direttiva UE 2020/2184 persegue l’obiettivo di proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque garantendone la salubrità e la pulizia in quanto destinate al consumo umano, puntando a migliorare l’accesso a tali acque a tutti i cittadini, in linea con l’SDG n. 6. Questi concetti sono oggi meno scontati rispetto al passato in quanto la crisi climatica ha un impatto negativo sulla disponibilità di acque in termini qualitativi a quantitativi. Le recenti gravi siccità del 2017 e del 2022 hanno generato grandi difficoltà all’intero settore idrico che ha risposto nell’ultimo anno attivando procedure di emergenza senza precedenti in alcuni territori. Gli effetti del cambiamento climatico si sommano ad una condizione di degrado ambientale che vede la disponibilità di acque in natura minacciata anche da forme di inquinamento da microplastiche, PFAS e pesticidi, per questo motivo i programmi di controllo e monitoraggio devono essere attuati al meglio per garantire la qualità delle acque destinate al consumo umano. La norma punta a dotare i gestori di strumenti utili per gestire i rischi di potenziali emergenze pertanto dall’attuazione della direttiva UE 2020/2184 potrà derivare un percorso di rafforzamento del sistema del servizio idrico, chiamato a migliorare ulteriormente l’efficienza della gestione di una risorsa tanto importante a fronte della crisi climatica in atto.
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Attuazione della direttiva UE 2020/2184: nuovi strumenti contro la crisi climatica
di Alessandro Galli
La direttiva UE 2020/2184 in vigore dal 12/01/2021 e il cui termine per essere recepita è il 12/01/2023 raffigura l’aggiornamento dell’attuale normativa concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, attuato revisionando l’elenco dei valori di parametro di qualità, introducendo sistemi di omologazione dei materiali a contatto con le acque, implementando i sistemi di informazione agli utenti per renderli più consapevoli dei loro consumi, monitorando i tassi di perdita utilizzando l’indice di perdita dell’infrastruttura (ILI) e incentivando l’approccio basato sulla gestione del rischio per mezzo dei piani di sicurezza dell’acqua (PSA) sulle linee guida dell’OMS.
Ulteriori novità per il prossimo decreto derivano dall’art. 21 della Legge di Delegazione Europea n. 127 del 4 agosto 2022 in cui sono elencati i seguenti principi e criteri specifici al Governo per il recepimento della direttiva:
Dall’esame dell’atto 15 della Camera, lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva UE 20202184, ritroviamo tutti i concetti sopra elencati. In particolare viene data particolare rilevanza alla valutazione e gestione del rischio correlata alle risorse idriche, fulcro della norma, differenziata a livello di scala: macro di competenza delle regioni e province autonome e relativa alle aree di alimentazione il cui termine è previsto per il 2027, passando poi per quella intermedia della filiera idro-potabile di competenza dei gestori idro-potabili da effettuare per la prima volta entro il 2029, fino ad arrivare alla valutazione a livello micro dei sistemi di distribuzione interni per gli edifici e locali prioritari di competenza dei gestori idrici della distribuzione interna, sempre con termine 2029. La caratterizzazione dei bacini idrografici ha l’obiettivo di ridurre i livelli di trattamento necessario alla produzione di acqua destinata al consumo umano, riducendo le pressioni all’origine dell’inquinamento o del rischio di inquinamento. La direttiva UE 2020/2184 persegue l’obiettivo di proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque garantendone la salubrità e la pulizia in quanto destinate al consumo umano, puntando a migliorare l’accesso a tali acque a tutti i cittadini, in linea con l’SDG n. 6. Questi concetti sono oggi meno scontati rispetto al passato in quanto la crisi climatica ha un impatto negativo sulla disponibilità di acque in termini qualitativi a quantitativi. Le recenti gravi siccità del 2017 e del 2022 hanno generato grandi difficoltà all’intero settore idrico che ha risposto nell’ultimo anno attivando procedure di emergenza senza precedenti in alcuni territori. Gli effetti del cambiamento climatico si sommano ad una condizione di degrado ambientale che vede la disponibilità di acque in natura minacciata anche da forme di inquinamento da microplastiche, PFAS e pesticidi, per questo motivo i programmi di controllo e monitoraggio devono essere attuati al meglio per garantire la qualità delle acque destinate al consumo umano. La norma punta a dotare i gestori di strumenti utili per gestire i rischi di potenziali emergenze pertanto dall’attuazione della direttiva UE 2020/2184 potrà derivare un percorso di rafforzamento del sistema del servizio idrico, chiamato a migliorare ulteriormente l’efficienza della gestione di una risorsa tanto importante a fronte della crisi climatica in atto.
Piacenza, 12 gennaio 2023
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