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Il Considerando n. 29 della Direttiva n. 98/2008 sui rifiuti prevede che: “Gli Stati membri dovrebbero sostenere l’uso di materiali riciclati (come la carta riciclata) in linea con la gerarchia dei rifiuti e con l’obiettivo di realizzare una società del riciclaggio e non dovrebbero promuovere, laddove possibile, lo smaltimento in discarica o l’incenerimento di detti materiali riciclati.”. Il precedente Considerando n. 22 precisa che i criteri volti a definire quando un rifiuto cessa di essere tale (EOW) “assicurano un livello elevato di protezione dell’ambiente e un vantaggio economico e ambientale” e precisa al Considerando n. 23 che “i quantitativi di rifiuti che hanno cessato di essere tali dovrebbero essere considerati rifiuti riciclati e recuperati quando sono soddisfatti i requisiti in materia di riciclaggio o recupero di tale legislazione”. Fondamentale il comma 1 dell’art. 11 della stessa Direttiva n. 98 secondo il quale “Gli Stati membri adottano misure intese a promuovere il riciclaggio di alta qualità e a tal fine istituiscono la raccolta differenziata dei rifiuti, ove essa sia fattibile sul piano tecnico, ambientale ed economico e al fine di soddisfare i necessari criteri qualitativi per i settori di riciclaggio pertinenti.” Esso segnala il forte collegamento tra la raccolta differenziata e i settori di riciclaggio pertinenti o, meglio, i settori industriali interessati. Utile ricordare che l’art. 11 è anche quello che fissa gli obiettivi di riutilizzo e riciclaggio e invita gli Stati membri a adottare le misure necessarie “Al fine di rispettare gli obiettivi della presente direttiva e tendere verso una società europea del riciclaggio con un alto livello di efficienza delle risorse, (…)”. A questo punto è evidente la “ratio” del meccanismo EOW, le cui ragioni fondanti sono: – stabilire criteri ambientali di alto livello per migliorare le prestazioni dei prodotti riciclati; – conseguentemente aumentare la fiducia dei consumatori nei confronti dei prodotti riciclati; – infine, diminuire gli oneri superflui. Ma sempre per tendere verso una società europea del riciclaggio!
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EoW è uno strumento (e non lo scopo)
di Massimo Medugno
Il Considerando n. 29 della Direttiva n. 98/2008 sui rifiuti prevede che: “Gli Stati membri dovrebbero sostenere l’uso di materiali riciclati (come la carta riciclata) in linea con la gerarchia dei rifiuti e con l’obiettivo di realizzare una società del riciclaggio e non dovrebbero promuovere, laddove possibile, lo smaltimento in discarica o l’incenerimento di detti materiali riciclati.”.
Il precedente Considerando n. 22 precisa che i criteri volti a definire quando un rifiuto cessa di essere tale (EOW) “assicurano un livello elevato di protezione dell’ambiente e un vantaggio economico e ambientale” e precisa al Considerando n. 23 che “i quantitativi di rifiuti che hanno cessato di essere tali dovrebbero essere considerati rifiuti riciclati e recuperati quando sono soddisfatti i requisiti in materia di riciclaggio o recupero di tale legislazione”.
Fondamentale il comma 1 dell’art. 11 della stessa Direttiva n. 98 secondo il quale “Gli Stati membri adottano misure intese a promuovere il riciclaggio di alta qualità e a tal fine istituiscono la raccolta differenziata dei rifiuti, ove essa sia fattibile sul piano tecnico, ambientale ed economico e al fine di soddisfare i necessari criteri qualitativi per i settori di riciclaggio pertinenti.”
Esso segnala il forte collegamento tra la raccolta differenziata e i settori di riciclaggio pertinenti o, meglio, i settori industriali interessati.
Utile ricordare che l’art. 11 è anche quello che fissa gli obiettivi di riutilizzo e riciclaggio e invita gli Stati membri a adottare le misure necessarie “Al fine di rispettare gli obiettivi della presente direttiva e tendere verso una società europea del riciclaggio con un alto livello di efficienza delle risorse, (…)”.
A questo punto è evidente la “ratio” del meccanismo EOW, le cui ragioni fondanti sono:
– stabilire criteri ambientali di alto livello per migliorare le prestazioni dei prodotti riciclati;
– conseguentemente aumentare la fiducia dei consumatori nei confronti dei prodotti riciclati;
– infine, diminuire gli oneri superflui.
Ma sempre per tendere verso una società europea del riciclaggio!
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