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Green Jobs: tutti i nuovi lavori "verdi" della Green Economy

di Francesco Marazzi

Categoria: Informazione ambientale

Green Jobs: guida ai nuovi lavori verdi
 

Erano molti anni che non ci trovavamo di fronte a una rivoluzione dell’economia e del mondo del lavoro così importante. Il fenomeno della Green Economy sta cambiando velocemente gli scenari mondiali e anche in Italia si comincia a ragionare in modo serio in ottica di sostenibilità e rivoluzione ecotecnologica.
Tutto questo naturalmente ha anche forti conseguenze sul mondo del lavoro e dei lavoratori.
 

In questo lungo commento andremo a occuparci della relazione tra il mercato del lavoro in Italia e le nuove figure professionali richieste dai cambiamenti in atto, i cosiddetti Green Jobs, i “lavori verdi” del presente e del futuro.
 

Figure professionali con l’obiettivo di difendere e promuovere l’ambiente, che tengono in grande considerazione l’impatto che ogni azione dell’uomo può avere sulla salute del territorio (e del pianeta) e cercano di minimizzarlo o eliminarlo del tutto.
 

Queste professioni, stando a quello che ha comunicato la ILO (Organizzazione internazionale del lavoro), avrebbero questi effetti positivi:

  • Aumentano il consumo efficiente di energia e materie prime;
  • Limitano le emissioni di gas serra;
  • Riducono al minimo gli sprechi e la contaminazione;
  • Proteggono e ripristinano gli ecosistemi;
  • Contribuiscono all’adattamento ai cambiamenti climatici.

 

Niente male, vero?
Sono decisamente i lavori su cui puntare, sia per salvare l’ambiente sia per motivazioni squisitamente professionali: le richieste per queste professioni verdi non potranno che aumentare col passare degli anni.
 

Green Economy e Green Jobs: fare business e salvare il pianeta

 

La green economy nasce ufficialmente nel 2006 dalla stesura del Rapporto Stern sull’economia mondiale a seguito di un’analisi sull’impatto economico dei più recenti cambiamenti climatici. Uno degli aspetti più allarmanti del rapporto era l’evidenza che le risorse rinnovabili del pianeta avevano raggiunto il limite di sfruttamento, con un consumo annuo superiore alla capacità del pianeta di rinnovarsi. Un trend che andava assolutamente cambiato.
 

La conservazione dell’ambiente non è più un aspetto secondario, ma inizia a essere l’obiettivo principale del nuovo mercato, finalmente indirizzato verso una tutela che ci permetta di salvaguardare il pianeta, cercando quanto più possibile di raggiungere un’economia a impatto zero, anche grazie alla possibilità di sfruttare materiali biocompatibili ed energie rinnovabili e, in primis, pulite (transazione verso un’economia decarbonizzata).
 

Secondo uno dei recenti report dell’ONU (Emissions Gap 2019) le emissioni globali di gas serra devono essere ridotte quasi dell’8% all’anno tra il 2020 e il 2030. Tutto questo per ridurre il più possibile il riscaldamento globale e attestarlo a un innalzamento di non più di due gradi centigradi.
 

Ce la faremo?
Se sì sarà proprio grazie ai “lavori green”.
 

Metodo TuttoAmbiente: potenzia e certifica la tua Governance Ambientale Aziendale
 

Green Jobs: i lavori “verdi” del presente e del futuro

 

La necessità di tutelare la salute del pianeta ha messo in atto numerosi cambiamenti i quali hanno un impatto molto importante sulle categorie di lavoro esistenti e sempre più spesso si sente parlare di green jobs, con nuovi ruoli e mansioni specifiche (e specializzate) nati in questi ultimi anni.
Il risultato più evidente è la nascita di nuovi lavori “verdi”, un’opportunità di lavoro per tutti. Lavori che richiedono ovviamente delle competenze nuove e peculiari.
 

Quando sentite parlare di green skills è proprio a questo che ci si riferisce, a tutte quelle competenze che permettono di rispondere alle esigenze di un lavoro finalizzato alla riconversione sostenibile.
Consapevolezze che stanno emergendo lentamente, nonostante oltre il 10% degli occupati in Italia operi nel settore green.
 

Ma quali sono questi lavori verdi?
Andiamo a conoscerli nel dettaglio, uno per uno, suddivisi per macro categorie. Sono tantissimi, molti nati di ricente o naturale “evoluzione” di lavori consolidati che hanno abbracciato le tematiche ecologiche.
Cominceremo con…
 

Green Jobs in Italia: Green Management

 

Nel mondo green sta diventando sempre più importante che i vertici aziendali possiedano determinate competenze, una visione del futuro aziendale ben orientata e una visione del mondo specifica. Così il ruolo del manager si trasforma e nel gergo derivato da un nuovo Sistema di Gestione Ambientale (SGA) si trasforma in eco manager.
 

E attorno a questa figura ruotano diverse altre attività che fino a qualche anno fa erano impensabili: ESG Manager, Risk Manager, Project Manager, Progettista di Sistemi di Gestione Ambientale, Responsabile Sistema di Gestione Ambientale ed Euro-Progettista. Scopriamoli del dettaglio.
 

ESG Manager

L’ESG Manager (o Sustainability Manager) opera all’interno delle aziende seguendo specifici criteri ESG, acronimo di Environmental, Social e Governance (ambiente, sociale e governance): gestisce aree come la comunicazione aziendale, il marketing, l’efficienza energetica e la qualità ambientale e la responsabilità sociale d’impresa.
Il compito principale di un ESG Manager è favorire la riduzione dell’impatto ambientale di un processo produttivo, di una procedura e di ogni fase lavorativa della vita d’azienda. Come un classico manager il suo compito – tra le altre cose – è quello di stabilire delle procedure, predisporre azioni necessarie col fine di evitare sanzioni amministrative o penali e l’analisi delle normative sia in campo legislativo che finanziarie. In sostanza, un Sustainability Manager ha come obiettivo principale l’analisi e l’applicazione di qualunque standard di rendicontazione non finanziaria (es. Global Reporting Initiative), standard ISO per i relativi Sistemi di Gestione relativi all’Ambiente, Salute e Sicurezza, Energia e Qualità, agli standard ISO dedicati al monitoraggio e riduzione delle emissioni GHG nonchè a quelli relativi al Life cycle Assessment per le Cerficiazioni/Etichette Ambientali del singolo prodotto.
Oltre a quelli prettamente ambientali, il Sustainability Manager relativi all’Anticorruption, CyberSecurity, ecc.
Inoltre l’ESG Manager ha il compito di promuovere all’interno della propria organizzazione ogni Procedura, flusso che possa ridurre progressivamente l’impatto ambientale e sociale delle attività aziendali. Per diventare Green Manager è necessario possedere diverse competenze specifiche in ambito economico, legislativo e tecnico, oltre alla normale capacità di anticipare le problematiche.
Gli studi che si possono intraprendere per costruire la propria professione (che andranno poi ampliati con corsi specifici) di ESG Manager sono: economia dell’ambiente, economia finanziaria, giurisprudenza, ingegneria del controllo ambientale, geologia, scienze politiche.
TuttoAmbiente offre corsi di formazione per questa importante figura:
Master ESG & Sustainability Manager da remoto in streaming
 

Manager della Transizione Ecologica

Il Manager della Transizione Ecologica (o Esperto della Transizione Ecologica) riveste un ruolo cruciale nelle aziende moderne impegnate nel cammino verso la sostenibilità ambientale. Questa figura professionale detiene una vasta gamma di competenze che spaziano dalla conoscenza del diritto ambientale, alla gestione sostenibile dell’azienda, fino all’ottimizzazione delle risorse e dei processi produttivi in chiave ecologica.
Le funzioni principali del Manager della Transizione Ecologica includono lo sviluppo di politiche e strategie ambientali, la promozione di interventi per il risparmio energetico e idrico, la minimizzazione della produzione di rifiuti, e l’incremento dell’uso di materie prime in un’ottica di economia circolare. Queste attività non solo migliorano l’efficienza e riducono i costi aziendali, ma contribuiscono anche a costruire un’immagine aziendale positiva, aumentando la competitività sul mercato.
L’importanza di tale figura è evidenziata dalla crescente necessità di rispondere alle sfide ambientali quali il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e l’inquinamento. Il Manager della Transizione Ecologica gioca un ruolo fondamentale nel guidare l’impresa verso la neutralità climatica e nel supportare il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile promossi da iniziative globali come il Green Deal europeo e l’Agenda 2030 dell’ONU.
Inoltre, la nuova Direttiva sul Reporting di Sostenibilità dell’Unione Europea evidenzia ulteriormente la rilevanza di questa professione, richiedendo a tutte le grandi imprese di rendicontare le proprie prestazioni ambientali, sociali e di governance (ESG).
TuttoAmbiente offre corsi di formazione per questa importante figura:
Master Esperto Ambientale e della Transizione Ecologica da remoto in streaming
 

Risk Manager Ambientale

Uno dei più stretti collaboratori dell’ ESG Manager è il Risk Manager, figura emersa con il passare degli anni a seguito della mancata predisposizione delle aziende nella prevenzione dei rischi. In passato le aziende non erano solite predisporre un sistema in grado di ridurre l’impatto ambientale, ma le nuove normative e una nuova consapevolezza civile della popolazione, ha reso questa figura centrale. Il Risk Manager è incaricato di individuare e analizzare i rischi in cui può incorrere un’azienda. Le fasi principali del suo lavoro sono: valutazione dei rischi, ottimizzarne la gestione, pianificare soluzioni e contribuire a diffondere nel team di lavoro una vera e propria “cultura del rischio”. Il Risk Manager non necessita di una specifica formazione pregressa, ma può seguire diversi percorsi formativi post laurea.
 

Project Manager Ambientale

Il ruolo di Project Manager è una delle nuove figure più interessanti nell’ambito delle attività all’interno di un’azienda. Ancora più determinante in ambito green, un mondo in pieno sviluppo e sempre concentrato su nuovi progetti. Il Project Manager è la il responsabile della gestione operativa di un progetto, dalla fase della pianificazione a quella della chiusura, una supervisione continua sull’esecuzione quotidiana della stessa. Non è una semplice attività di “supervisione tecnica”. Il ruolo del Project Manager è quello di assicurare il raggiungimento degli obiettivi di progetto nel rispetto dei parametri aziendali non solo economici, ma anche temporali e qualitativi.
Il Project Manager interpreta gli obiettivi del progetto nella sua completezza, assicurandosi il pieno raggiungimento dell’obiettivo (indicato dall’azienda o l’ente in questione). Uno dei compiti principali sarà quello di formare un team di lavoro competente ed efficace e la relativa gestione per la durata del progetto. Per le competenze specifiche di questo ruolo si possono seguire corsi post laurea per una formazione a 360 gradi, oppure scuole di Business management.
 

Progettista di Sistemi di Gestione Ambientale (SGA)

Il progettista di sistemi di gestione ambientale è una figura altamente specializzata nella progettazione, attuazione e mantenimento attivo di un SGA in linea con la UNI EN ISO 14001:2015 e del Regolamento EMAS (Eco-Management and Audit Scheme, Reg. 761/2001). La legislazione in merito è mutevole e di non facile lettura e diventa sempre più importante poter monitorare una serie di parametri legati alle performance ambientali della propria azienda. Poter controllare tutti questi aspetti significa avere una visione del futuro chiara e saper affrontare crisi e opportunità in modo globale e trasformarle in opportunità di business. La parola chiave di questo lavoro è miglioramento. Il progettista deve essere in grado di intervenire su ogni aspetto del sistema per di apportare le migliorie in grado di far avanzare l’azienda, mantenendola al passo con i tempi e contribuendo a creare business. Per acquisire le competenze per questa professione è necessario seguire un master specifico in management ambientale (non è necessaria una laurea).
 

Responsabile Sistema di Gestione Ambientale

Una Sistema di Gestione Ambientale ha bisogni di un Responsabile che ne curi fin nei minimi dettagli l’applicazione. Il responsabile può anche coincidere con il progettista stesso. Un approccio sistematico alla gestione ambientale è fondamentale per costruire un progetto di successo a lungo termine e contribuire in modo sempre più efficace allo sviluppo sostenibile. L’obiettivo principale è il cuore di un progetto green: protezione ambientale, ridurre gli effetti negativi di un’azienda sull’ambiente, favorire l’adempimento degli obblighi normativi, ottenere benefici finanziari per aver attuato valide soluzioni per la protezione ambientale. Il Responsabile del SGA pianifica le attività, aggiorna procedure e documenti, valuta le performance ambientali, supervisiona gli audit interni e si interfaccia con i collaboratori esterni, si occupa di comunicazione e marketing e collabora alla pianificazione di progetti e all’individuazione di obiettivi. Un lavoro complesso che richiede competenze specifiche in economia, normative ambientali, monitoraggio, modalità svolgimento audit ai sensi della ISO 19011, comunicazione e problem solving. Un incarico in continua evoluzione.
 

Euro-Progettista

Abbiamo già visto quali e quanti siano le competenze di un Project Manager, una figura in grado di gestire sotto ogni aspetto un progetto. Con il Green New Deal inizia a emergere con prepotenza la figura del Euro-Progettista, in sostanza una figura che in ambito europeo coniuga i problemi del clima con quelli della società e dell’economia. Una progettazione che prende in esame tutti e tre gli aspetti nel loro insieme e che garantisce migliorie sotto tutti gli aspetti. Il Green New Deal è l’evoluzione della sostenibilità e porta a cercare un equilibrio tra i tre pilastri che la compongono. La rivoluzione che faciliterà la “trasformazione dell’Unione in una società più sana, sostenibile, equa e prospera, con zero emissioni nette di gas a effetto serra”passa proprio per le mani – e le competenze – dei Project Manager, in questo caso definiti Euro-Progettisti (professione che vedrà una grande crescita nei prossimi cinque anni).
 

HSE Manager

Può capitare che una delle figure più richieste sul mercato professionale non abbia una regolamentazione o una definizione chiara. HSE è l’acronimo di Health, Safety & Environment (salute, sicurezza, ambiente). Il manager relativo è – in parole semplice – un tuttofare all’interno dell’azienda con un’idea in testa: quella del “miglioramento continuo”.
Prendendo a prestito una definizione semplice e chiara, l’HSE Manager è quella “figura professionale che supporta l’organizzazione nel conseguimento dei relativi obiettivi in ambito HSE sulla base delle proprie specifiche conoscenze, abilità e competenze”. Si occupa di progettare, coordinare, di supportare l’area tecnico-gestionale, di strategia ed è di supporto all’azienda sia nella prima fase (preventiva) che nella fase operativa. Rientra nel modello di professione per il miglioramento continuo perché abbraccia tutte le competenze (non solo ambientali), raccoglie a sé tutte le informazioni e le coordina.
In sostanza, è il fulcro attorno al quale ruota l’azienda. Solitamente un HSE Manager è un ingegnere con doti di leadership e grandi capacità – ovviamente – manageriali.
TuttoAmbiente offre corsi di formazione per questa importante figura:
Master HSE Manager (da remoto o in presenza)
Master HSE Manager (e-learning)
Master HSE Manager da remoto in streaming
 

Green Jobs in Italia: Consulenze Ambientali

 

Il lavoro del Green Manager necessita di opportune implementazioni: il responsabile del sistema di gestione deve circondarsi di una serie consulenti specifici, in quanto l’ambito di azione è così vasto da non poter essere gestito da una singola persona, seppur estremamente competente.
Di seguito vediamo nel dettaglio di quali competenze stiamo parlando e in che modo possono tramutarsi in occasioni di lavoro.
 

Le aziende che necessitano di Consulenza Giuridica e dovranno affidarsi al Giurista Ambientale e all’Avvocato Ambientale.
Una consulenza ambientale vive di tecnicismi e non si può prescindere, in fase di progettazione, da aspetti tecnici, i quali vanno ad affiancare quelli giuridici, per una tutela e una progettazione a 360°. Un percorso formativo che unisce competenze diverse con un fine unico, ormai imprescindibile quando ci si muove in materia ambientale: sicurezza (per le aziende, ma non solo). Le realtà che hanno necessità di una Consulenza Tecnica si dovranno affidare a un Ingegnere Ambientale, a un Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti, a un Manager del governo del territorio, a un Architetto paesaggista, a un Esperto in etichettatura ambientale degli imballaggi, a un Direttore Tecnico Impianti Rifiuti.
 

Per realizzare progetti di sostenibilità non servono solo idee e competente tecniche. Serve anche possedere e gestire dei soldi. Proprio in questo ambito, nuovi ruoli stanno fiorendo per affiancare le imprese in questi progetti green molto complessi. Tra questi ricordiamo quello di Specialista in contabilità verde e l’assicuratore ambientale.
Le aziende che vorranno godere di una Consulenza economico-finanziaria all’altezza dovranno affidarsi a uno Specialista in contabilità verde e a un Assicuratore ambientale.
Il consumo di risorse energetiche in azienda sarà sempre più determinante, anche per fronteggiare improssivi rincari delle materie prime spesso importati da Paesi stranieri. per la Consulenza energetica le aziende dovranno appaggiarsi a un Energy Manager ed Esperto Gestione Energia, a un Ingegnere Energetico e a un Certificatore Energetico.
 

Altre aree della consulenza green da non sottostimare sono la Consulenza “naturalistica” – che vede tra i protagonisti la figura dell’Agronomo, dell’Esperto di programmazione delle risorse agroforestali, del Tecnico esperto di analisi alimentari e ambientali – e quella della Consulenza scientifica con Biologo Ambientale, Esperto in cambiamenti climatici e Ricercatore Ambientale in primo piano.
 

Giurista Ambientale

In ambito di consulenza giuridica sono ancora molti i passi da compiere, soprattutto perché parliamo di una competenza spesso contingentata alle singole necessità, senza che si sia mai seguito un criterio di sviluppo a lungo termine. Il risultato è che la normativa energetico-ambientale è ancora lontana – in Italia – dall’aver trovato una coerenza tale da garantire le molteplici sostenibilità: soprattutto giuridiche. Ci troviamo di fronte a una moltitudine di leggi, norme e regolamenti che rendono complesso il districarsi nei meandri del diritto ambientale. Il giurista ambientale riveste un’importanza strategica dal punto di vista della sostenibilità amministrativa ed economica. Ha il compito di promuovere la cultura della “sostenibilità ambientale”, sia dal punto di vista tecnico-didattico-teorico che a livello operativo tramite la progettazione e lo sviluppo di programmi di sostenibilità ambientale e la promozione di strumenti eco-compatibili ed eco-sostenibili. Non è ancora previsto un albo per questa specializzazione. Sicuramente è necessaria una laurea magistrale in Giurisprudenza (specializzandosi con un corso in diritto dell’ambiente e dell’energia).
TuttoAmbiente offre corsi di formazione per questa figura:
Scuola di Alta Formazione: Giurista Ambientale
Master Diritto e Gestione Ambientale
 

Avvocato Ambientale

Ogni Impresa è soggetta a numerosi obblighi in materia di tutela dell’ambiente, i quali hanno un impatto importante in ogni fase della produzione e della commercializzazione di beni. Come abbiamo visto però la normativa è complessa e non sempre chiara e proprio per questo motivo si sente sempre di più la necessità di una figura professionale specializzata in diritto ambientale, laddove un avvocato generalista non avrebbe tutte le informazioni per poter operare serenamente. L’avvocato ambientale nasce quindi per assicurare una difesa specialistica nel settore ambientale: è in grado di assicurare non solo una difesa più incisiva, ma anche una visione di insieme in ottica di sviluppo futuro. Non c’è un percorso formalizzato per questa professione, quindi una semplice laurea non garantisce le dovute competenze, le quali andranno approfondite con corsi specifici e professionali. Capacità di negoziazione e problem solving tra le qualità necessarie.
 

Ingegnere Ambientale

L’ingegnere per l’ambiente è un laureato (ingegneria per l’ambiente e il territorio o in ingegneria civile e ambientale) specializzato nel campo della progettazione e della programmazione urbanistica. Lo scopo del suo lavoro è quello di prevenire, gestire e monitorare gli effetti ambientali di opere e/o politiche di edilizia. Le specializzazioni di un ingegnere ambientale sono vaste e non è possibile riassumerle qui in modo esauriente. Parliamo di ingegnere per il territorio, chimico, civile, dei materiali, elettrico… Una semplice laurea non basta, ma per acquisire le giuste competenze si rendono necessari master e corsi di specializzazione. Un incarico in pieno sviluppo, difficile, ma ricco di soddisfazioni. Oggi è possibile trovare ingegneri ambientali in uffici ambiente di Province e Comuni; aziende sanitarie locali; aziende regionali di protezione dell’ambiente; enti pubblici di gestione delle reti di distribuzione acque potabili e smaltimento acque reflue; imprese produttive nei settori energetico (idrocarburi, geotermia, energia rinnovabile), minerario e manifatturiero; protezione civile; consorzi di bonifica; autorità di bacino; studi professionali.
 

Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti

Le vere mansioni del Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti (RTGR) vengono definite solo nel 2014, dopo anni di incertezze e ambiguità. Oggi possiamo dire che il suo ruolo è quello di porre in essere azioni dirette ad assicurare la corretta organizzazione nella gestione dei rifiuti nel rispetto della normativa vigente e di vigilare sulla corretta applicazione della stessa. Il secondo articolo del D.M. n. 120/2014 ci indica anche il nuovo percorso da seguire per poter ricoprire la qualifica. Dal 2014 infatti i corsi di formazione vengono sostituiti da un esame di idoneità.
TuttoAmbiente offre corsi di formazione per questa professione:
Scuola Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti (da remoto o in presenza)
Scuola Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti (e-learning)
Scuola responsabile Tecnico Gestione Rifiuti
 

Manager del governo del territorio

Il manager del governo del territorio è una figura professionale che si è affermata negli ultimi anni e nasce dall’esigenza di un’inversione di rotta nella gestione del territorio. Oggi più che mai è richiesto uno sviluppo sostenibile e in grado di veicolare forme di adattamento al cambiamento climatico. Il manager di governo del territorio si occupa dell’integrazione delle differenti politiche e attività, coordinando i soggetti coinvolti nella pianificazione del territorio e delle infrastrutture. Ambiti di intervento vasti che richiedono vaste competenze: l’ambiente e il territorio; le politiche territoriali, ambientali e urbanistiche; le tematiche dello sviluppo sostenibile; la normativa sul settore; il controllo economico di gestione, ecc. È necessaria una laurea: ingegneria dell’ambiente e del territorio oppure in geologia, scienze ambientali o scienze naturali.
 

Architetto paesaggista (green)

L’architetto paesaggista si occupa della progettazione di paesaggi sia urbani che rurali, tenendo conto degli elementi che li caratterizzano da un punto di vista naturale e culturale, non solo dal punto di vista dell’ideazione. Uno degli scopi del lavoro di architetto paesaggista è quello di creare un rapporto armonico fra l’uomo e l’ambiente, attraverso la progettazione di architetture mirate, con un minimo di impatto ambientale. Competenze specifiche: una conoscenza approfondita della storia e dell’evoluzione dell’architettura del paesaggio, nonché nozioni di storia dell’arte e una valida conoscenza della legislazione vigente. Tra le mansioni specifiche c’è la valutazione di impatto ambientale (VIA) e la valutazione ambientale strategica (VAS). Ovviamente è necessaria una laurea (architettura vecchio ordinamento oppure Architettura del paesaggio, ecc.)
 

Esperto in etichettatura ambientale degli imballaggi

Il Dlgs. 116/2020 ha apportato, una serie di modifiche all’art. 219 del Testo Unico Ambientale, recante i criteri informatori su cui si fonda l’attività di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio. Ha introdotto un nuovo obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2022. Nuove norme, nuove occasioni di lavoro. A questo proposito essere un “Esperto in etichettatura ambientale degli imballaggi”è l’occasione per una nuova qualifica specializzata, necessaria per supportare le aziende nell’adempimento dei nuovi obblighi e consentire la comprensione dell’insieme di adempimenti previsti dalla normativa vigente, fornendo anche primi cenni sui principali marchi ambientali volontari.
TuttoAmbiente offre corsi di formazione per questa professione:
Scuola Green Jobs: Etichettatura ambientale imballaggi (da remoto o in presenza)
 

Direttore Tecnico Impianti Rifiuti

Il Direttore Tecnico Impianti Rifiuti deve essere “opportunamente formato”: così prevede la Circ. Min. 1121 del 2019 (Linee guida per la gestione operativa degli stoccaggi negli impianti di gestione dei rifiuti e per la prevenzione dei rischi). Il Direttore Tecnico della gestione di impianti – infatti – deve essere un soggetto in grado di gestire i differenti flussi di rifiuti in entrata in uscita, una corretta gestione dell’impianto, sia dal punto di vista normativo che di conduzione quotidiana. Talvolta, nella stessa persona si sovrappongono più figure: Direttore Tecnico impianto, responsabile ADR, Responsabile Tecnico per il trasporto Albo Gestori Ambientali, gestore di stabilimento autotrasporto.
Per le competenze specifiche di questo ruolo vi rimandiamo a due corsi professionali di TuttoAmbiente:
Scuola di Alta Formazione: Direttore Tecnico Impianti Rifiuti (da remoto o in presenza)
Corso online Direttore Tecnico Impianti Rifiuti (e-learning)
Corso Direttore Tecnico Impianti Rifiuti
 

Specialista in contabilità verde

L’analisi del ciclo di vita permette a uno specialista di valutare a fondo i costi generali di un’impresa non solo da punto di vista dell’impatto ambientale, ma anche dal punto di vista della sostenibilità economica. Uno specialista fa proposte su aspetti contabili (fiscali e finanziari) legati alla sostenibilità, all’efficienza, con un occhio di riguardo agli investimenti e alle proiezioni sul futuro. Il green account manager ha l’incarico di far conoscere i vantaggi di un ammodernamento strutturale in chiave ecologica, mettendo in luce i vantaggi sia economici che giuridici. Ha il compito di trasformare in “strutturali” tutti i vantaggi legati alla eco-sostenibilità (non sempre molto chiari). È necessaria una laurea in economia e qualche specializzazione successiva più mirata al mondo delle imprese green.
 

Assicuratore ambientale

Il ruolo di Assicuratore Ambientale parte dall’assunto che tutte le attività hanno, anche in modo indiretto, degli effetti negativi sull’ambiente. Per ridurre le eventuali sanzioni in merito è necessario dotarsi di alcuni strumenti di gestione del rischio (risk management). Il ruolo dell’Assicuratore è quello di mettere al servizio dell’impresa tutte le nozioni per risolvere il problema al momento della necessità. In sostanza di tratta di poter stipulare la polizza migliore e più specifica che possa garantire la partecipazione a spese di recupero ambientale che altrimenti, spesso, possono essere insostenibili. Deve avere una visione completa dell’azienda e dei possibili rischi e saper lavorare in sinergia con il risk management. Consigliata laurea in Giurisprudenza o Economia e l’iscrizione al registro degli intermediari prezzo l’ISVAP (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo).
 

Energy Manager ed Esperto Gestione Energia

L’Energy Manager è un professionista di alto livello il quale necessita di competenze manageriali, tecniche, economico-finanziarie, legislative e comunicative, in grado di supportare gli amministratori, pubblici o aziendali, nelle decisioni relative all’uso razionale dell’energia.
L’Esperto in Gestione dell’Energia (EGE) è una figura interdisciplinare chiamata ad agire soprattutto in merito alle misure energetiche e ambientali contenute nel Pacchetto clima-energia (20-20-20), un sistema di qualifiche basato sulle competenze e un quadro di regole armonizzato.
Le competenze specifiche possono sovrapporsi, ma le due figure professionali non sempre possono coesistere. Un EGE non è detto che abbia le qualifiche tecniche per essere anche un Energy Manager.
TuttoAmbiente organizza corsi per la formazione di questa professione:
Scuola Green Jobs: Energy Manager (da remoto o in presenza)
 

Ingegnere Energetico

Per spiegare le competenze specifiche di questo ruolo, prendiamo a prestito le parole dell’Università di Bologna secondo cui il profilo specifico “permette di svolgere attività professionali rivolte alla soluzione di problemi relativi ai sistemi complessi a e natura fortemente interdisciplinare che riguardano numerosi settori dell’ingegneria. Tali competenze sono incentrate sull’analisi sperimentale e modellistica e la progettazione di sistemi energetici di potenza e cogenerativi, sistemi per la conversione dell’energia, impianti termotecnici, applicazione dell’ingegneria nucleare, ecc. Le applicazioni nel mondo del lavoro, soprattutto in ambito green sono numerose.
 

Certificatore Energetico

A cosa serve una certificazione energetica? Ad attestare la prestazione e le caratteristiche energetiche di un edificio per poter fare un confronto con i dati richiesti dalle normative. Questo lavoro viene svolto da un Certificatore Energetico iscritto all’albo, e può farlo sono chi abbia certificato un coinvolgimento non diretto, assicurando imparzialità di giudizio. Sarà necessario formarsi a mezzo di corsi specifici forniti dalle Università o dalle Regioni.
 

Agronomo

L’evoluzione del mondo del lavoro va a integrare un lavoro, come quello dell’agronomo, che non nasce di certo recentemente, ma che subisce numerose integrazioni. Oggi, andando a recuperare una definizione dell’ordine dei dottori agronomi possiamo andare a definire il suo ambito di competenza che si muove non solo nella progettazione di sistemi di produzione di cibo produttivi e sostenibili a mezzo di un’agricoltura di precisione attenta allo sviluppo economico, ma anche in funzione della loro commerciabilità e di una sostenibilità economico-finanziaria. È in sostanza un esperto delle tecniche che migliorano l’agricoltura e ha una formazione specifica in discipline agrarie. Non solo rende un ambiente più protettivo, ma lo protegge e lo valorizza. Tra le varie mansioni, può ambire anche a responsabile della produzione o addirittura al ruolo di amministratore.
 

Esperto di programmazione delle risorse agroforestali

Parliamo di una figura molto specializzata in grado di programmare (e ovviamente coordinare) una serie di interventi di utilizzo e valorizzazione di risorse agroforestali ragionando a 360° sull’intera area sul quale si muove. Rilevamenti sul territorio abbinati a sviluppi di produzione, partendo da analisi su tutti gli aspetti interessati, dalla vegetazione alle peculiarità geologiche, relative al clima e alle situazioni geomorfologiche. Programma interventi per la tutela dell’ambiente, pianifica la prevenzione incendi per aree boschive e progetta costruzioni in aree forestali. Sicuramente è indispensabile un corso di laurea in discipline forestali (presente in molte facoltà) affiancato da corsi di specializzazione e competenze in ambito relazionale e diagnostico.
 

Tecnico esperto di analisi alimentari e ambientali

Una figura decisamente nuova, che si muove in un’ampia gamma di materie, legate alle analisi chimiche in ambito ambientale e al controllo degli alimenti per l’applicazione di sistemi di qualità agroalimentare. Nel suo raggio di azione rientrano gli aspetti ambientali legati all’aria, all’acqua e al suolo e agli alimenti, sia il monitoraggio degli agenti pericolosi sul posto di lavoro. Necessaria una laurea in chimica o biologia o materie affini e una stretta correlazione al territorio perché di fatto opera per un costante monitoraggio dello stato delle risorse. Dopo la laurea è necessaria anche una formazione specialistica e un aggiornamento continuo per rimanere in linea con tutte le novità.
 

Biologo Ambientale

Il ruolo del biologo ambientale negli ultimi anni, grazie a una sempre più intensa sensibilità, ha acquisito sempre maggiore importanza. In sostanza è colui che studia e analizza i processi e i meccanismi fondamentali in relazione alla vita, studiando quindi TUTTI gli organismi viventi, che sia l’uomo o altri animali o piante col fine di applicare i risultati degli studi a diversi ambiti imprenditoriali. Un impiego tra i più green tra tutti quelli che si possono prendere in considerazione e uno tra i più dinamici, sempre al passo con i tempi. Il fine del suo lavoro è quello di trovare soluzioni per il miglioramento continuo, individuando risorse biologiche, tramite diagnostica e prevenzione delle alterazioni ambientali e via dicendo. Un vero tutore dell’ambiente. Un biologo ambientale ha alle spalle, necessariamente, un percorso universitario.
 

Esperto in cambiamenti climatici

I cambiamenti climatici degli ultimi anni sono così repentini e intensi da richiedere a tutti noi un’attenzione molto più precipua. I corsi per diventare esperti in questo settore e poter intervenire per cambiare all’occorrenza la tendenza, sono sempre più numerosi, come numerose sono le occasioni di lavoro. Bisogna imparare a gestire le risorse del pianeta, a intervenire in modo deciso, con soluzioni pratiche. L’esperto in cambiamenti climatici deve conoscere le politiche e le linee guida internazionali, il clima e il modo in cui interagisce con il mondo. E intervenire in tutto questo, portando idee per una nuova pianificazione futura. Sbocchi negli enti di ricerca o settori dedicati alle innovazioni, enti pubblici e consulenze.
 

Ricercatore Ambientale

Per essere definito un ricercatore ambientale è necessario – dopo un percorso di laurea specifico – continuare a studiare dedicando una parte dell’attività alla ricerca, appunto. Un percorso che spesso prevede un periodo di approfondimento all’estero. La carriera da ricercatore è ben regolamentata all’interno delle attività accademiche (informazioni specifiche sicuramente da richiedere presso gli atenei). È possibile fare il ricercatore presso enti centrali come il CNR o ENEA, oltre che presso la stessa Università.
 

Green Jobs in Italia: Comunicazioni ambientali

 

La parola “comunicazione”, in ambito Ambientale, è spesso abusata e utilizzata in modi e situazioni differenti. Ciò non toglie che in generale, quando parliamo di comunicazione, tutti noi abbiamo bene in mente a cosa ci riferiamo e in ambito lavorativo le figure professionali che ci vengono in mente sono molto precise e specializzate.
Andiamo a vederle…
 

Ecoblogger

Non poteva mancare di certo uno spazio lavorativo per i numerosi blogger, orientato verso materie green, un servizio a cavallo tra comunicazione, divulgazione e servizio specifico per le aziende. Si parla di diritto dell’ambiente, tecnologie, viaggi green, lifestyle, campagne sociali e così via. Un’attività che può essere gestita in full time o – come spesso accade – affiancata ad altri aspetti lavorativi. Necessarie capacità informatiche e conoscenze specifiche (scrittura, tecniche SEO – Search Engine Optimization). Un lavoro che può sembrare semplice, ma che è complesso e stratificato. Un ecoblogger deve essere allo stesso tempo tecnico, giurista, scrittore, comunicatore e avere le capacità di un manager. Un lavoro per veri esperti.
 

Giornalista Ambientale

Simile, per certi versi al lavoro di ecoblogger. La prima differenza è la necessità di essere iscritti a un albo professionale. E la seconda differenza è quella che caratterizza (o che dovrebbe caratterizzare) un giornalista: la capacità di fare inchiesta, andare a indagare i malfunzionamenti, trovare le crepe, analizzarle. Il giornalista si preoccuperà più di informare che di comunicare e gli argomenti saranno trattati in modo più approfondito. Diverse le vie per acquisire le capacità professionali, tra corsi specifici o tramite la FIMA, Federazione Italiana dei Media Ambientali. Le tendenze green degli ultimi anni forniscono al giornalista ambientale un buon ambito lavorativo, ricco di opportunità.
 

Comunicatore Ambientale

La “comunicazione”di divide in canali differenti: il comunicatore ufficiale, di azienda, o colui che agisce per mezzo di agenzie e si occupa di mediare e veicolare le informazioni necessarie. A parte questi aspetti, spesso sovrapposti, andiamo a vedere quali differenze di “comunicatore” è possibile astrarre.
 

Comunicatore ambientale istituzionale

A differenza di un comunicatore di agenzia, il comunicatore istituzionale ha come primo interesse quello di mettere bene in evidenza, in modo chiaro e convincente, le posizioni e le scelte fatte dall’azienda per la quale lavora. Varie le competenze necessarie: specifiche problematiche della comunicazione ambientale, le strategie dell’impresa, principî di responsabilità sociale, conoscere diverse lingue (inglese in primis).
 

Comunicatore ambientale di agenzia

Anche qui lavoro complesso che si divide in più sezioni (e a differenza del comunicatore istituzionale, opera al di fuori dell’azienda, presso un’agenzia incaricata). C’è un green account al quale viene affidata la relazione con il cliente (l’azienda), relazione che sviscera tutti gli aspetti legati al progetto comunicativo. La seconda figura in questo settore è rappresentata dal green art manager, colui che trasforma in immagini (arte grafica) le idee comunicative (non solo il sito internet, ma tutta la strategia di comunicazione) e che lavora a braccetto con diversi settori dell’azienda, soprattutto il marketing. Il manager è incaricato di supervisionare anche tutti i professionisti inclusi nel progetto: fotografi, illustratori, ecc.
 

Green Copywriter

Un copywriter è uno scrittore di volta in volta specializzato in una materia specifica, in grado di scrivere testi sintetici ed emozionali, testi capaci di coinvolgere il lettore con semplicità e immediatezza. Proprio per questo motivo la figura del (green) copywriter ha trovato una grande possibilità con l’avvento dei social (Facebook e Instagram su tutti). Scrittore sempre aggiornato, in grado di piegare la tecnica di scrittura al proprio servizio di comunicatore e scegliere un linguaggio di volta in volta adatto al mezzo (e ai tempi). Non può prescindere da una eccellente tecnica di scrittura e conoscenze di ottimizzazione di testi e pagine per i motori di ricerca (SEO). Studia a fondo la materia che affronta, nel nostro caso economia ambientale, ecologia, ambiente, economia circolare.
 

Eco Brand Manager

Una delle nuove figure di lavoro in ambito della green economy, l’Eco Brand Manager si colloca a metà strada fra innovazione e marketing aziendale. Un impiego che unisce tutte le competenze specifiche del settore per creare un ponte (profittevole) con i consumatori (spesso istruiti e con buona capacità di spesa) che prediligono fare scelte prevalentemente “green”. L’esigenza di saper vedere nel modo opportuno il proprio brand crea un ampio margine lavorativo a questa nuova figura, che non può mancare di competenze specifiche sui prodotti e, nello specifico, il loro impatto ambientale. Necessaria esperienza pregressa in ambito marketing.
 

Eco Cool Hunter

Per conquistare il mercato c’è bisogno di una buona visione del futuro, saper anticipare i tempi. E in questo ambito si muove l’Eco Cool Hunter, il “cacciatore di tendenze green”, colui che è in grado di leggere i mutamenti sociali e le tendenze generali e trasformale in idee e progetti. Cool è tutto ciò che fa tendenza e il cacciatore (hunter) ha il compito di capirlo con anticipo in modo da indirizzare bene le scelte produttive o comunicative di un’azienda. Elementi imprescindibile: curiosità, capacità di osservazione, istinto, flessibilità.
 

Fotografo Naturalista

La comunicazione per immagini è sempre esistita, ma oggi in ambito green c’è chi si specializza come fotografo naturalista, prediligendo escursioni solitarie e la capacità di cogliere attimi di natura, animali, la bellezza del mondo nella sua essenza. Lo scopo principale è quello di mostrare il mondo “senza l’uomo”, libero dal nostro interferire. Non c’è un corso specifico ed è un mestiere che difficilmente si può insegnare. Richiede molto tempo e ingenti finanziamenti per le spedizioni, per le mostre, per i volumi. Un lavoro complicato, ma affascinante.
 

Illustratore Naturalistico

Non tutto può essere fotografato, e qui entra in gioco (per esigenze o per scelta stilistica) il ruolo dell’illustratore, anche in questo caso professione non per tutti, ma solo per chi ha la capacità di rendere al meglio certe immagini. L’illustratore non ha una scuola precisa di riferimento, ma chiaramente una specializzazione in grado di dare le abilità tecniche per riprodurre la natura e gli animali è fondamentale. Oggi gli illustratori non possono prescindere dall’utilizzo di software specifici di grafica.
 

Green Jobs in Italia: Life cycle assestment

 

Il mondo green è sempre in evoluzione e questo fa nascere nuovi ruoli. La novità introdotta dalla ISO 14001:2015 è legata al ciclo di vita dei prodotti, un insieme di “fasi consecutive e interconnesse di un sistema di prodotti dall’acquisizione della materie prime […] allo smaltimento finale.”
Nasce così il LCP, Life Cycle Perspective e con esso mansioni prima non previste. Andiamo a dare un’occhiata…
 

Responsabile schede dati di sicurezza (RSDS)

L’RSDS opera fondamentalmente su due aspetti, la valutazione delle sostanze delle materie prime e la relativa redazione di schede dati di sicurezza. Un lavoro molto tecnico che potrebbe richiedere l’assistenza di altre figure specializzate come un tossicologo, un tecnico di laboratorio di testing, esperto di trasporto merci pericolose, ecc. Un lavoro che può essere riassunto in sei punti fondamentali: controllo, acquisizione delle informazioni, valutazione della SDS (schede di sicurezza) dei fornitori, interazione con le funzioni coinvolte, segnalazione delle eventuali non conformità, creazione archivio aziendale. Un lavoro specializzato che richiede una preparazione peculiare.
 

Esperto del sistema rifiuti (ESR)

L’ESR si muove all’interno di tutta la filiera, gestendo i rifiuti in ogni fase del lavoro, dalla produzione fino allo smaltimento. Si passa dal gap analysis (raccolta informazioni utili) fino allo smaltimento corretto o al recupero dei rifiuti. Anche in questo caso il lavoro ha una sua prassi specifica che richiede competenze tecniche non banali e una capacità di relazione con le altre figure aziendali.
 

Ecoindustrial designer

Una delle nuove figure richieste dalla sempre più viva tendenza green è l’ecoindustrial designer, perché la tutela dell’ambiente passa anche da una progettazione consapevole. È necessario quindi realizzare servizi/prodotti a basso impatto ambientale, ideare nuovi processi produttivi con lo scopo di utilizzare meno energia e risorse, e pensare prodotti che alla fine del ciclo di vita possano trasformarsi e iniziare un nuovo ciclo. In sostanza, serve un’idea chiara di cosa sia il ciclo di vita (Life Cycle Perspective/Assessment). Compito di un Ecoindustrial designer è quello di fare un’analisi del ciclo di vita e realizzare un Sustainable Product Design, ovvero realizzare qualcosa che unisca aspetti ambientali, sociali ed etici. Competenze specifiche in disegno industriale e utilizzo del sistema CAD/CAM indispensabile.
 

Green Designer

Il Product Designer ha una sua “variante verde”, ed è il Green Designer, un professionista che progetta oggetti adatti alla produzione in serie e ottimizzati tenendo conto dell’usabilità, dell’ergonomia, della sicurezza, e del design.
Con l’obiettivo di eliminare l’impatto ambientale negativo di ogni oggetto o costruzione – naturalmente con uno stile accattivante ed innovativo – il Green Designer è orientato all’utilizzo di materiali biocompatibili e con impatto zero.
 

Product Manager Ambientale

Una figura professionale emergente che al centro del progetto ha una parola (un concetto) chiave: sostenibilità. Un lavoro molto affine a quello del Brand Manager, legato al marketing. Il Product Manager Ambientale sviluppa nuove idee, esamina le indagini di mercato, trasforma le idee in prototipi commerciali (forti legami con la produzione), coordina team numerosi e variegati, valuta e decide il packaging adeguato, i prezzi, la comunicazione, verifica la qualità del prodotto, il suo ciclo di vita… un lavoro complesso e che richiede numerose competenze, tecniche e umane (di relazione). In sostanza, parliamo quasi di un direttore generale. Il tutto, ovviamente, in funzione di una tutela estrema dell’ambiente. Occorre una formazione universitaria di base (chimica, ingegneria, statistica) e un costante aggiornamento di tutte le competenze settoriali.
 

Green Jobs in Italia: Consulenza logistica

 

La logistica ha sempre avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo aziendale, l’onda verde degli ultimi anni ha creato alcuni green jobs a essa collegati che è bene conoscere…
 

Mobility Manager

In futuro ci sarà sempre maggiore spazio per colui che potremmo definire un Mobility Manager, colui che sviluppa strategie mirate ad assicurare il trasporto (persone e/o merci) in modo efficiente, soprattutto in relazione a finalità sociali, ambientali e di risparmio energetico. Un incarico che a sua volta di scinde in differenti mansioni: Mobility Manager aziendale (diminuzione traffico aziendale, risparmio energetico, ridurre inquinamento acustico…) o “di area”(funzione di tramite tra enti locali e il manager della mobilità aziendale) e – più recente – il Mobility Manager scolastico (come dice la parola stessa, opera in ambiente scolastico per spostamenti casa-scuola, favorire utilizzo della bicicletta, ecc.). Per ogni categoria di Mobility Manager è richiesta la conoscenza del mobility management, mobilità integrata e sostenibile, principî di gestione delle risorse umane, ecc. La lista è davvero lunga e qui non possibile riassumerla. Un lavoro complesso e non banale. Un lavoro che il futuro renderà sempre più necessario.
TuttoAmbiente offre corsi di formazione su questa professione:
Scuole Green Jobs: Mobility Manager (da remoto o in presenza)
 

Esperto in biocarburanti

L’epoca che stiamo vivendo segna un passaggio importante. Per la prima volta da decenni si sta migrando verso una mobilità sostenibile che faccia a meno delle fonti fossili tradizionali (decarbonizzazione). In questo contesto si inserisce il ruolo – sempre più determinante – di Esperto in biocarburanti, un ingegnere meccanico specializzato in automotive. Parliamo di un professionista poliedrico che sa applicare i principî della fisa della scienza dei materiali per progettare sistemi meccanici innovativi. Un lavoro che richiede studi approfonditi e un’alta specializzazione, ma che sarà molto richiesto in futuro.
 

Consulente ADR

Un consulente per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose su strada (abbreviato in ADR) è una figura indispensabile per molte aziende e controlla numerosi aspetti relativi agli spostamenti (etichettature, documenti, personale autorizzato). Deve conoscere bene la normativa di riferimento e avere capacità (e strumenti) per valutare in via preventiva i possibili rischi di incidente e saper valutare le conseguenze associate. Un ruolo che di solito è inquadrato nella struttura aziendale e che ha elevate capacità decisionali in merito alla gestione della consapevolezza dei rischi. Previo superamento di un esame, il Ministero rilascia un certificato di formazione professionale di consulente per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose.
 

Green Jobs in Italia: Professioni ambientali di controllo

 

Il controllo delle varie fasi di lavoro è un momento importante, proprio per questo nascono nuove figure atte a questo, affinché le norme vengano rispettate e il sistema nel suo complesso non solo funzioni, ma tenda a migliorare.
Molte professioni nell’ambito dei green jobs si svolgono in divisa. Un ruolo che attira molti soprattutto tra i giovani è legato all’Arma dei Carabinieri (e non è facile accedervi, se non tramite numerosi concorsi).
 

Tecnico di monitoraggio ambientale

La figura professionale del Tecnico di monitoraggio ambientale deve occuparsi di un processo complesso e specifico: il monitoraggio ambientale è un processo di indagine che combina osservazione e misurazione, protratte nel tempo, di determinati parametri biofisici che caratterizzano l’ambiente per rilevarne i cambiamenti. Un lavoro lungo e dettagliato, insomma. È un controllo sulle realtà ambientali particolarmente soggette a effetti “collaterali”, con lo scopo di preservare l’ambiente e limitare l’ingerenza delle attività dell’uomo sullo stesso. In sostanza un tecnico deve verificare l’effettiva manifestazione delle previsioni di impatto e verificare l’efficacia dei sistemi atti alla mitigazione degli stessi. In caso di emergenze il Tecnico deve rilevarle tempestivamente e adoperarsi con soluzioni adeguate. Il percorso formativo prevede una laurea (scienze ambientali o analisi e gestione dell’ambiente) che dovrà essere integrata con approfondimenti specialistici. Sbocchi professionali come consulente (pubblico o privato), in aziende impegnate nel settore ambientale, nella ricerca, nella gestione territoriale.
 

Auditor di Sistemi di Gestione Ambientale

l’auditor ambientale verifica il Sistema di Gestione Ambientale (SGA) di un’azienda secondo le indicazioni fissate dalla norma di riferimento, passando dalla valutazione dell’idoneità della politica ambientale alla natura, alle dimensioni e agli aspetti ambientali delle attività, dei prodotti e dei servizi, per arrivare alla valutazione dell’efficacia delle procedure e infine valutare gli aspetti ambientali. Un lavoro lungo e complesso che può essere svoto in diverso modo: per conto di un’azienda/organizzazione (prima parte), valutazione per conto dell’azienda dei fornitori (seconda parte), per conto di un Organismo di Certificazione (OdC) e sono finalizzati al rilascio della certificazione ambientale alle organizzazioni che ne fanno richiesta (terza parte). Agli auditor si chiede non solo competenza, ma principi etici solidi, mentalità aperta, capacità di osservazione.
 

NOE (Arma dei Carabinieri)

Uno dei reparti dell’Arma dei Carabonieri dedicato al controllo è il NOE (Nucleo Ecologico Operativo) e opera nel contrasto dei fenomeni di inquinamento, contro l’abusivismo edilizio (soprattutto nelle aree protette) e anche nel controllo degli smaltimenti illeciti di sostanze tossiche. Un reparto composto da personale altamente specializzato per poter supervisionale a tutti questi aspetti (legislativi e tecnici).
 

NAS (Arma dei Carabinieri)

Anche il NAS (Nuclei antisofisticazioni e Sanità), comando per la tutela della salute dei Carabinieri, svolge un ruolo importante sul versante della tutela ambientale e a tutti gli effetti può essere considerato un green job. Tra le mansioni più rilevanti dei NAS c’è l’incarico di effettuare ispezioni, controlli del protocollo HACCP (Hazard analysis and critical control points), fare attività di campionamento per l’analisi dei prodotti e rilasciare autorizzazioni. Tra le varie occupazioni c’è anche il controllo e il traffico di sostanze medicinali distribuite illegalmente e tutte quelle sostanze abusate in ambito di allevamenti di animali.
 

Green Jobs in Italia: edilizia e tecnici installatori

 

Edilizia e impiantistica, due ambiti numericamente molto rilevanti in Italia, con alcuni interessanti nuovi green jobs.
 

Progettista o Installatore di impianti solari fotovoltaici

La Strategia Energetica Nazionale ha messo a disposizione del settore del fotovoltaico numerosi incentivi e sgravi fiscali: gli impianti solari fotovoltaici sono oggi il simbolo della transizione verso le energie pulite e della de-carbonizzazione. La conseguenza diretta è che la richiesta sul mercato di professionisti addetti alla progettazione e all’installazione di impianti fotovoltaici è in costante aumento. In molti scelgono di diventare progettisti fotovoltaici, specializzandosi e acquisendo le competenze e i requisiti del caso, con l’obiettivo di soddisfare le necessità energetiche dei propri clienti mediante la posa della tipologia di impianto più adatta al caso.
 

Progettisti o Installatori di impianti eolici

Si tratta di figure simili a quelle dei progettisti fotovoltaici, ma che operano nel settore delle energie pulite e del risparmio energetico che utilizzano il vento per generare potenza elettrica.
La richiesta sul mercato di impianti a energia eolica è in aumento e di conseguenza è aumentata anche la richiesta di professionisiti esperti nella loro progettazione, costruzione e installazione.
 

Installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale

L’evoluzione tecnologica del settore dei condizionatori ha generato la richiesta installatori dotati di competenze “green” in grado di assicurareloro efficienza energetica e sostenibilità nello svolgimento dell’attività.
 

Promotore edile di materiali sostenibili

Il Promotore Edile di Materiali Sostenibili fornisce consulenza e supporto tecnico per favorire un corretto utilizzo di materiali edili naturali, nell’applicazioni di tecnologie e tecniche costruttive per la riqualificazione energetica degli edifici. L’obiettivo è chiaro: abbattere gli impatti ambientali del settore edile.
 

Esperto in BioArchitettura e BioEdilizia

Architettura ed Edilizia a impatto zero, sono possibili? Di questo si occupa l’Esperto in BioArchitettura e BioEdilizia che uniscono conoscenze nel campo dell’edilizia a quelle ecologiche e paesaggistiche.
Questi professionisti si occupano di progetti delle aree verdi delle città o di vasti giardini, così come delle Case Ecologiche (case passive), progettate per il risparmio e l’autosufficienza energetica, e costruite con materiali biocompatibili.
 

Fonti

 

Numerose sono state le fonti di informazioni per la realizzazione di questo commento. Tra la tante citiamo:
https://it.wikipedia.org/wiki/Economia_verde
https://en.wikipedia.org/wiki/Green_job
https://www.lavoroeformazione.it/i-green-jobs-che-cosa-sono-e-cosa-offrono/
https://www.uninform.com/2021/03/23/chi-e-il-green-manager-limportanza-di-questa-nuova-figura/
Green Jobs: Exploring Forest Careers di Project Learning Tree (Project Learning Tree, gennaio 2021)
Professioni verdi: guida ai green jobs di Andrea Quaranta (Wolters Kluwer Italia, gennaio 2021)
100 Green Jobs per trovare lavoro: Guida alle professioni sicure, circolari e sostenibili, di Tessa Gelisio e Marco Gisotti (Edizioni Ambiente, giugno 2020)
Green Jobs: A Guide to Eco-Friendly Employment di A. Bronwyn Llewellyn e James P Hendrix (Adams Media, marzo 2008)

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