Preveniamo rischi Risolviamo problemi Formiamo competenze
"Mi occupo di diritto ambientale da oltre trent’anni TuttoAmbiente è la guida più autorevole per la formazione e la consulenza ambientale Conta su di noi" Stefano Maglia
La sostenibilità ambientale senza prevenzione non è sostenibile
di Stefano Maglia
Categoria: Sviluppo sostenibile
La sostenibilità ambientale senza prevenzione non è sostenibile: è sostanzialmente su questo punto che si basa l’intero concetto di Governance Ambientale Aziendale.
Cerco di spiegarmi meglio.
Riflettiamo per un istante a come in questi anni – per convinzione, convenienza, opportunità – molte aziende in qualche modo siano state “costrette” (tra pandemia, PNRR e ESG) ad occuparsi di ambiente partendo in realtà dalla fine del percorso, ovvero dalla “sostenibilità”. Lo chiede il mercato, lo pretendono le banche e gli stakeholders.
E come si risponde? Purtroppo molto spesso affidandosi più o meno inconsciamente a standards, reporting, figure, consulenti ed istituti (uno per tutti, il “bilancio di sostenibilità”) che dovrebbero di colpo essere più che sufficienti allo scopo, verniciando di green le pareti della propria attività, ma senza occuparsi della sostanza, della solidità green di quelle pareti e delle loro fondamenta, con elevatissimi rischi sanzionatori e di greenwashing, con immensi danni al bene più prezioso per una azienda: la reputazione (ndr: sul punto si segnala una recente sentenza della Cassazione penale, n. 27148 del 22 giugno 2023, sulla risarcibilità del «danno di immagine»).
Insomma si fa tuttalpiù il percorso inverso: si parte cercando di raggiungere gli obiettivi ESG, ma senza alcuna consapevolezza di quelli che sono i “veri” pilastri della sostenibilità ambientale, imbattendosi solo dopo, magari quando è troppo tardi, con gli effetti di una mancata prevenzione ambientale.
Quale “vera” circular economy è applicata in azienda? Hai una politica di risparmio di risorse effettiva e dimostrabile? Quali effettivi strumenti di prevenzione hai messo in campo? Quale effettivo – se c’è! – MOG 231 con ODV esperti in ambiente? Quali effettive deleghe di funzioni? Quali veri, competenti e formati HSE o Sustainability manager? Quale vera ed autorevole formazione e quale effettivo environmental risk management aziendale hai adottato?
Vera, reale, effettiva, dimostrabile : hai mai pensato a questi 4 aggettivi inseriti nella tua gestione ambientale?
È chiaro ora che il percorso dovrebbe essere inverso? Si dovrebbe partire da una solida prevenzione, consapevolezza e compliance ambientale sotto la guida di veri esperti del settore, e solo a quel punto si può volare verso una vera, reale, effettiva e dimostrabile sostenibilità ambientale, come richiede, del resto, lo stesso “nuovo” art. 41 della Costituzione, nonché, ovviamente, il Regolamento Europeo sulla tassonomia verde.
E la Governance Ambientale Aziendale non è altro che quel percorso che può garantire il soddisfacimento di tutti questi obiettivi.
Categorie
La sostenibilità ambientale senza prevenzione non è sostenibile
di Stefano Maglia
La sostenibilità ambientale senza prevenzione non è sostenibile: è sostanzialmente su questo punto che si basa l’intero concetto di Governance Ambientale Aziendale.
Cerco di spiegarmi meglio.
Riflettiamo per un istante a come in questi anni – per convinzione, convenienza, opportunità – molte aziende in qualche modo siano state “costrette” (tra pandemia, PNRR e ESG) ad occuparsi di ambiente partendo in realtà dalla fine del percorso, ovvero dalla “sostenibilità”. Lo chiede il mercato, lo pretendono le banche e gli stakeholders.
E come si risponde? Purtroppo molto spesso affidandosi più o meno inconsciamente a standards, reporting, figure, consulenti ed istituti (uno per tutti, il “bilancio di sostenibilità”) che dovrebbero di colpo essere più che sufficienti allo scopo, verniciando di green le pareti della propria attività, ma senza occuparsi della sostanza, della solidità green di quelle pareti e delle loro fondamenta, con elevatissimi rischi sanzionatori e di greenwashing, con immensi danni al bene più prezioso per una azienda: la reputazione (ndr: sul punto si segnala una recente sentenza della Cassazione penale, n. 27148 del 22 giugno 2023, sulla risarcibilità del «danno di immagine»).
Insomma si fa tuttalpiù il percorso inverso: si parte cercando di raggiungere gli obiettivi ESG, ma senza alcuna consapevolezza di quelli che sono i “veri” pilastri della sostenibilità ambientale, imbattendosi solo dopo, magari quando è troppo tardi, con gli effetti di una mancata prevenzione ambientale.
Quale “vera” circular economy è applicata in azienda? Hai una politica di risparmio di risorse effettiva e dimostrabile? Quali effettivi strumenti di prevenzione hai messo in campo? Quale effettivo – se c’è! – MOG 231 con ODV esperti in ambiente? Quali effettive deleghe di funzioni? Quali veri, competenti e formati HSE o Sustainability manager? Quale vera ed autorevole formazione e quale effettivo environmental risk management aziendale hai adottato?
Vera, reale, effettiva, dimostrabile : hai mai pensato a questi 4 aggettivi inseriti nella tua gestione ambientale?
È chiaro ora che il percorso dovrebbe essere inverso? Si dovrebbe partire da una solida prevenzione, consapevolezza e compliance ambientale sotto la guida di veri esperti del settore, e solo a quel punto si può volare verso una vera, reale, effettiva e dimostrabile sostenibilità ambientale, come richiede, del resto, lo stesso “nuovo” art. 41 della Costituzione, nonché, ovviamente, il Regolamento Europeo sulla tassonomia verde.
E la Governance Ambientale Aziendale non è altro che quel percorso che può garantire il soddisfacimento di tutti questi obiettivi.
Chiaro ora, no?
Torna all'elenco completo
© Riproduzione riservata