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Modelli 231 presto obbligatori: il disegno di legge approda al Senato
di Fabrizio Salmi
Categoria: Responsabilità ambientali
La prospettiva dell’obbligatorietà in capo all’ente dell’adozione sia di un modello organizzativo (MOG) volto a prevenire la commissione di reati, sia di un organismo di vigilanza (ODV) posto a presidio del rispetto del modello diventa sempre più concreta.
L’assegnazione alla commissione Giustizia del Senato del disegno di legge 726/2018, concernente la modifica dell’articolo 1 del decreto legislativo 231/2001, mira a inserire un nuovo comma 3bis che si rivolgerà a tutte le società a responsabilità limitata (Srl), alle società per azioni (Spa), alle società in accomanditaa responsabilità limitata (Sapa), alle società cooperative e alle società consortili, le quali siano in possesso di un attivo patrimoniale non inferiore a 4.400.000 euro o ricavi delle vendite e delle prestazioni non inferiori ad 8.800.000 euro.
In caso di violazione dell’obbligo, mancato o tardivo deposito presso la Camera di Commercio di appartenenza della documentazione attestante la delibera di approvazione del MOG e la nomina dell’ODV, l’ente sarà condannato al pagamento di una sanzione amministrativa applicata alla società per ciascun anno solare in cui permane l’inosservanza degli obblighi.
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Modelli 231 presto obbligatori: il disegno di legge approda al Senato
di Fabrizio Salmi
La prospettiva dell’obbligatorietà in capo all’ente dell’adozione sia di un modello organizzativo (MOG) volto a prevenire la commissione di reati, sia di un organismo di vigilanza (ODV) posto a presidio del rispetto del modello diventa sempre più concreta.
L’assegnazione alla commissione Giustizia del Senato del disegno di legge 726/2018, concernente la modifica dell’articolo 1 del decreto legislativo 231/2001, mira a inserire un nuovo comma 3bis che si rivolgerà a tutte le società a responsabilità limitata (Srl), alle società per azioni (Spa), alle società in accomandita a responsabilità limitata (Sapa), alle società cooperative e alle società consortili, le quali siano in possesso di un attivo patrimoniale non inferiore a 4.400.000 euro o ricavi delle vendite e delle prestazioni non inferiori ad 8.800.000 euro.
In caso di violazione dell’obbligo, mancato o tardivo deposito presso la Camera di Commercio di appartenenza della documentazione attestante la delibera di approvazione del MOG e la nomina dell’ODV, l’ente sarà condannato al pagamento di una sanzione amministrativa applicata alla società per ciascun anno solare in cui permane l’inosservanza degli obblighi.
La novella formalizza una prassi già prevista da alcune normative regionali e settoriali (prima fra tutti, citata anche dal Ddl in questione, la regione Calabria la quale, con la legge 15 del 2008, ha imposto alle imprese operanti in regime di convenzione di adeguarsi alle disposizioni previste dal Dlgs 231/2001) dando voce anche alla corrente giurisprudenziale che applica sempre più spesso non solo importanti sanzioni pecuniarie ma, altresì, misure cautelari e sanzioni di carattere interdittivo (v. anche “I NOE possono richiedere, nel corso di un’indagine ispettiva presso un’Azienda, di fornire copia del Modello 231?“ e “231 ambiente: quando sussiste la responsabilità dell’Ente?“).
Si tratta, quindi, di un risultato annunciato da tempo che evidenzia l’importanza, l’attualità e la necessità di un’efficacie attuazione del modello organizzativo delineato dal Dlgs 231/2001.
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Milano, 12.12.2018
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