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Stefano Maglia

Terre e rocce, rapporti tra PDU e VIA

di Alessandro Fummi

Categoria: Rifiuti

Alla luce del nuovo DM 161/2012 gli esperti in materia ambientale Igor Villani, Linda Collina e Andrea Minari, coordinati da Stefano Maglia, hanno illustrato, al corso di TuttoAmbiente “La nuova gestione delle terre e rocce da scavo” tenutosi a Milano lo scorso 11 ottobre, il nuovo regolamento.

Stefano Maglia, con il suo intervento d’apertura, ha spiegato le nuove condizioni, previste dal DM 161, per la gestione delle terre come sottoprodotto.

A seguire il dottor Villani, in ordine al rapporto tra Piano di Utilizzo e Valutazione d’Impatto Ambientale, ha spiegato come in caso di VIA, il PDU diventa uno dei suoi documenti istruttori, incardinandosi in un iter procedurale sovraordinato. Pertanto la richiesta di integrazione del PDU non è la richiesta di integrazioni documentale iniziale della VIA, ma è la richiesta già in istruttoria, facendo saltare i tempi del DM 161/2012 ed acquisendo quelli della Valutazione Ambientale. Anche i 45 giorni di tempo per ARPA di verificare i requisiti probabilmente verranno alterati, l’unica cosa che rimane in linea al regolamento terre e rocce è la possibilità di richiedere integrazioni una volta sola da parte dell’Autorità Competente. Anche quest’ultimo aspetto è però da gestire con “strategia VIA”, cioè che se anche l’integrazione non è approvabile, o ARPA verifica che non ci sono i requisiti, è opportuno ricorrere ad alcuni escamotage, quali integrazioni volontarie, altrimenti il diniego del PDU comporterebbe un preavviso di diniego dell’intera VIA, diversamente dagli altri casi in cui il proponente può ripresentarne subito un altro.

In ordine agli Enti che possono risultare Autorità Competente, se sussistono i requisiti per sottoporre l’opera a VIA, la competenza passa all’autorità che adotta il provvedimento conclusivo, che può essere la Provincia o la Regione o anche il Ministero in base al tipo e caratteristiche dell’opera, regolamentate anche da leggi regionali. Originale è la possibilità secondo la quale, per la stessa opera sottoposta a VIA, con un PDU approvato dall’Autorità della VIA, se in fase operativa si riscontra l’ ”emergenza” di effettuare un altro scavo non comprendibile in una modifica di quello esistente, l’autorità che lo approva sarà diversa, probabilmente il Comune, poiché il provvedimento conclusivo di VIA è stato già adottato.

Più pratico, invece, l’intervento della geologa Linda Collina che ha illustrato le caratteristiche di campionatura dei materiali del sottosuolo e le contraddizioni presenti nel nuovo regolamento ciò, per quanto riguarda l’inquadramento idrogeologico e le tempistiche previste dal decreto ministeriale in contrasto con le comuni attività lavorative.

A conclusione, prima del consueto ampio spazio di tempo dedicato alle domande dei partecipanti agli esperti, l’ingegner Andrea Minari ha illustrato le procedure sulla gestione dei rifiuti, nello specifico, a riguardo delle numerose macerie provocate dal recente sisma.

Visto il successo di pubblico della prima edizione milanese, il corso di formazione di TuttoAmbiente verrà riproposto, con le medesime tematiche, a Roma il 16 novembre e a Bologna il 6 dicembre.

 

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