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Stefano Maglia

Verso un’economia circolare

di Edo Ronchi

Categoria: Sviluppo sostenibile

Un sistema economico basato su un alto consumo di energia produce anche molti rifiuti ed alimenta lo spreco dei materiali in un circuito che si autoalimenta. Meno consumo di energia e meno consumo di materia: si entra nell’era dell’economia circolare, dove i prodotti durano il più possibile, si attingono dalle risorse naturali e buona parte degli stessi viene rimessa in circolo. Diversamente avviene per il modello lineare, dove si prendono risorse, si consumano energie poi si scaricano i rifiuti nell’ambiente. Il modello circolare diventa il modello mondiale prevalente, l’unico sostenibile dal punto di vista dello sviluppo climatico.
La Commissione europea dopo aver ritirato un pacchetto precedente, ha ripresentato il 2 dicembre 2015 un nuovo pacchetto di misure sull’economia circolare al fine di stimolare la crescita economica sostenibile. Le novità non sono poche. Si poteva essere più sfidanti, ma le novità proposte sono molto importanti, soprattutto nella gestione dei rifiuti. In linea generale il modello della gerarchia dei rifiuti viene rafforzato. Le politiche di prevenzione dovrebbero diventare qualcosa di più concreto, anche se molto di questo impianto più avanzato è affidato agli Stati. La pratica industriale e le politiche di indirizzo devono contribuire a rendere concreta e valutabile la prevenzione.
Anche la preparazione per il riutilizzo introduce, tra le altre cose, due elementi nuovi: la prima è la garanzia da parte di un soggetto qualificato, non c’è più solo il processo, deve intervenire un soggetto che qualifichi la preparazione per il riutilizzo. La seconda opzione è ricorre a sistemi di deposito cauzionale.
Per quanto riguarda il riciclo questa direttiva introduce una cosa molto importante: il riciclo finale, cioè quello prima di un trattamento, prima di entrare nel processo produttivo. La carta che va in cartiera, ad esempio. La quantità di riciclo si misura a riciclo finale, quindi alla fine dei trattamenti o delle attività di selezione meccanica o di altra attività.
Lo sforzo nel settore dei rifiuti sarà notevole e si prepara una nuova fase simile a quella che avevamo visto quando era stata introdotta all’inizio la gerarchia dei rifiuti. Come media nazionale in Italia siamo introno al 38-39% dei rifiuti urbani in discarica.
Un altro tema importantissimo è l’EoW. Anche qui il cambiamento sarà notevole. Questo pacchetto rimette in moto la discussione nel settore dei rifiuti. In questo campo ci sono molte novità in pentola e gli esperti ambientali saranno chiamati a fare chiarezza in questo groviglio di novità. Il diritto ambientale è fatto di norme scritte e di interpretazioni, a volte anche più importanti, frutto dal lavoro di tanti, si consolidano la giurisprudenza, i pareri, un orientamento.

(*) Tratto dall’intervento svolto all’Assemblea Nazionale di AssIEA il 12 dicembre 2015 a Piacenza.

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