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Piccolo è brutto?
Approvato nel Consiglio dei Ministri di venerdì scorso il decreto Sblocca Italia. In materia ambientale non c’è nulla di particolarmente rilevante, ma tant’è: prima che la politica si accorga del valore propulsivo dell’eco-nomia ambientale ne deve passare ancora del tempo! Del resto basta infarcire qualche discorso delle due paroline magiche “green economy” (tipo “apriti sesamo”) per far sufficiente bella figura.
Qualche novità? Il cosiddetto “ecobonus” (altra parolina magica) in materia edilizia si restringe nei tempi e nelle percentuali; il pacchetto “sblocca energia” si concentra prevalentemente su gas, idrocarburi ed attività estrattive in Basilicata (energie rinnovabili? No grazie!); sul dissesto idrogeologico sono previste misure per il superamento delle procedure di infrazione (?); in materia di terre e rocce da scavo si prevedono semplificazioni e snellimenti burocratici (sono curioso di vedere come).
Ma la parte più importante degli investimenti si concentra sulle “grandi opere” (A.V. Napoli Bari, linea PA-CT-ME, 5 aeroporti, A.V. MI-GE, altro tunnel al Brennero, ecc.); ovvero quelle più appetibili per i “grandi appalti” e per i “grandi filibustieri”. Una riflessione: perché non si prevedono invece incentivi per le migliaia di “piccole opere” eco-compatibili che garantirebbero davvero lavoro e qualità della vita? Ma piccolo è sempre brutto?
Per concludere un cenno su ASSIEA. Molti di voi mi hanno scritto ed alcuni già inviatici CV (oltre 120!).
Giovedì prossimo (il 4 settembre) si terrà il primo incontro “istituzionale” tra i fondatori con la istituzione del primo Consiglio Direttivo Nazionale. Nei primissimi giorni a seguire saranno presentati nel sito www.assiea.it statuto, finalità, recapiti, documenti, organigramma e modalità di iscrizione.
Ancora pochi giorni. L’onda è vicina!

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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