17/11/2012
di Stefano Maglia
Riflessioni tra disastri ambientali e disastri normativi
Cari web lettori,
gli USA hanno chiesto 4.5 miliardi di dollari alla BP per il disastro ambientale causato – a partire dall’aprile di due anni fa – dall’esplosione della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon al largo delle coste statunitensi. Pensate poi che il Clean Water Act prevede una sanzione pecuniaria di 4.300 dollari per ogni gallone di liquido inquinante versato in mare.
E noi? Non solo il delitto di “disastro ambientale” non è ancora un vero e proprio reato “proprio” ma non è stato nemmeno inserito tra i reati presupposto della c.d. “231-ambiente” alla luce delle novità intervenute dal DLvo 121/11 il quale invece, molto avvedutamente (!!!) inserisce tra i medesimi l’art. 256, c. 4 del TUA, per cui se non ottempero a una qualunque prescrizione contenuta in una autorizzazione rischio – oltre al “penale” – una sanzioncina accessoria di centinaia di migliaia di euro (!), ma se provoco un disastro ambientale la mia azienda ne esce immacolata.
Ma sempre i primi della classe dobbiamo essere? Finiremo per risultare antipatici!
Per quanto riguarda i prossimi Corsi vi segnalo che ci sono ancora pochi giorni per iscriversi al Corso di formazione e aggiornamento sul TRASPORTO RIFIUTI (Milano, 29-11-12). Affrettatevi!
Alla prossima settimana
Stefano Maglia
stefano.maglia@tuttoambiente.it
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