19/01/2013
di Stefano Maglia
Politica e ambiente, un ossimoro: il caso TARES
Cari web lettori,
Politica e ambiente, binomio assai problematico nel nostro Paese, quasi un ossimoro.
Tra poco più di un mese ci sono le elezioni e me ne guardo bene da far commenti in merito. Ma qualche riflessione è d’obbligo.
E non mi riferisco tanto alla “scomparsa degli ecologisti” (come scrive lucidamente Aldo Cazzullo sul Corriere), anche se solo il paragone con gli altri grandi Stati europei sia impietoso (in Germania i verdi sono il terzo partito, in Francia e in Inghilterra viaggiano attorno al 15%) e l’epurazione di quasi tutti i rappresentanti dell’area ambientalista da tutte le liste nazionali sia un dato di fatto, ma all’utilizzo vergognoso, squallido ed improprio delle tematiche ambientali in campagna elettorale. Forse un ambientalismo meno ostruzionista e in parte impresentabile potrebbe fare ben altro in uno dei Paesi più belli, fragili e ambientalmente ricchi dell’intero pianeta.
Comunque, a parte le proroghe su proroghe per sbolognare le gatte da pelare al prossimo malcapitato, non facendo uno straccio di riforma decente del settore (in compenso votando in fretta e furia una corporativa e medievale legge a tutela degli avvocati, che rappresentano casualmente un terzo dei parlamentari) voglio citare solo un esempio emblematico, la TARES.
Al mattino del 16 gennaio un’Ansa ci informa che l’entrata in vigore della Tares slitterà a luglio 2013, in quanto, dice “disinteressatamente” il Presidente della commissione ambiente al Senato, “è una tassa che se da subito in vigore comporterebbe un’ulteriore maggiorazione della pressione fiscale in capo a cittadini, famiglie e imprese, proseguendo la spirale recessiva resa galoppante dalle politiche economiche e fiscali del Governo Monti». Poche ore dopo la commissione Bilancio del Senato boccia lo slittamento a luglio 2013 “dell’avvio della Tares dando parere contrario all’emendamento d’Alì al dl rifiuti approvato dalla commissione Ambiente. Per la commissione non c’è copertura finanziaria per poter rinviare la tassa”, ammettendo solo la possibilità dello slittamento della prima rata in quella data. Insomma un figurone! Ma intanto abbiamo assistito all’ennesima farsa di coloro che hanno approvato in questi mesi e anni una serie di norme che di colpo diventano orfane, in quanto utili solo ai giochini elettorali, sparandola grossa per poi dover fare i conti con la realtà. E anche l’ambiente è utile a questo, ahimè, in questi giorni quasi solo a questo. Al massimo, fateci caso, vengono usati solo due temi, a capocchia, a turno da chi “deve” dire qualcosa sull’ambiente: “green economy” e “raccolta differenziata”. Così, tanto per dire qualcosa di rassicurante. Che pena.
Alla faccia dello sviluppo sostenibile e della green economy!
In realtà, e per fortuna, non tutti sono così e continuano a credere nelle straordinarie opportunità che il green job può offrire. Ricordo, in particolare, la prossima Scuola di alta formazione per Manager e responsabili ambientali, a Brescia dal 4 all’8 marzo prossimo: una straordinaria ed unica possibilità formativa. Vi aspetto!
Alla prossima settimana
Stefano Maglia
s.maglia@tuttoambiente.it
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