Cari web lettori,

qualche riflessione su alcuni avvenimenti della settimana. Anzi di un medesimo giorno, il 25 gennaio.
Quel giorno a Bruxelles la Commissione UE ha proposto i quattro punti chiave del nuovo (il settimo) piano d’azione ambientale per i prossimi 10 anni: una migliore attuazione della legislazione ambientale; una migliore informazione tramite maggiori conoscenze scientifiche; più investimenti per l’ambiente e la piena integrazione del fattore ambientale nelle altre politiche. Leggete con attenzione: esattamente il contrario di tutto quello che stiamo facendo nel nostro Paese! Riusciremo nei prossimi 10 anni ad adempiere a questi impegni? C’è qualcuno che sottoscrive il mio scetticismo?
Il medesimo giorno a Roma, viene presentato il Piano del lavoro della CGIL. Tra i progetti su cui è urgente intervenire per iniziare a creare nuovo lavoro per i milioni di giovani disoccupati, vengono indicati: riassetto idrogeologico, agricoltura compatibile, riqualificazione urbana e contenimento energetico degli edifici, risparmio energetico e impiego di fonti rinnovabili, bonifiche, ciclo dei rifiuti , ecc. Del resto l’Organizzazione internazionale del lavoro stima tra i 15 e i 60 milioni di posti di lavoro quelli che potrebbero essere generati dalla green economy. Vuoi vedere che si sveglia anche il sindacato. Magari! Non è mai troppo tardi (ne’ troppo presto). E i partiti in campagna elettorale? Beh, almeno tra le panzane che sparano evitano anche di parlarne di politiche ambientali. Grazie.
A proposito di green economy: sulla GU (dello stesso giorno) è pubblicata la Circ. (Min Amb) 18 gennaio 2013, n. 5505, di attuazione dell’articolo 57 del decreto-legge n. 83/2012 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 134/2012), recante: «Misure per lo sviluppo dell’occupazione giovanile nel settore della green economy (in argomento v. le SCUOLE DI ALTA FORMAZIONE di TuttoAmbiente sulle NUOVE PROFESSIONI AMBIENTALI), in cui finalmente e concretamente vengono stanziate anche un po’ di somme: mi raccomando trasparenza ed efficacia nella distribuzione delle medesime! Diffidente? Beh, per stare all’attualità, anche il MPS aveva abbondantemente finanziato un sacco di progetti relativi alle energie rinnovabili: peccato che la maggior parte delle aziende beneficiarie fossero riconducibili alla moglie dell’ex presidente! Chapeau!

Alla prossima settimana

Stefano Maglia
s.maglia@tuttoambiente.it

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