21/04/2013
di Stefano Maglia
Riavvio del sistema SISTRI: una proposta indecente
Cari web lettori,
“Malinconico”? Beh, sicuramente ci sono aggettivi più adatti (e decisamente più volgari) per definire lo stato d’animo di chi, dopo essersi fatto prendere in giro per tre anni e mezzo, legge ancora di SISTRI, come “obbligo europeo” (balle! L’obbligo è quello della tracciabilità , non quello della tracciabilità informatica!) e come obbligo contrattuale nei confronti di Selex in quanto il “contratto è valido nella sua struttura perché lo ha stabilito l’Avvocatura dello Stato” (????, boh, parole del Ministro Clini) e pertanto, nonostante arresti ed indagati (ma, vedrete, siamo solo all’inizio!) bisogna rispettarlo in quanto “all’interno della Selex l’organigramma è mutato” (parole di Pernice, l’attuale Direttore generale del Ministero). E’ come dire: siccome hanno sostituito i componenti della Banda Bassotti che sono finiti in galera, il contratto con la Banda Bassotti è valido e “deve” essere rispettato.
Mah! Non so a voi, ma a me questa difesa strenua del contratto (rammento, caldeggiato e festeggiato da P4, Bisignani, ecc.) con un affaruccio da 400 milioni (di cui già 40 finiti chissà dove) mi puzza un po’, a proposito di rifiuti.
E pertanto, come niente fosse, va in GU il DM 20 marzo 2013 (ora l’ennesima proroga si chiama “Termini di riavvio progressivo del Sistri”!, credo che con questo abbiamo finito i sinonimi) L’unica cosa utile in questo scarica barile (al prossimo ministro dell’ambiente. A proposito, chiunque sarà: basta dm inutili e dannosi!) è che almeno “formalmente” abbiamo evitato che il “sistema” (così si chiamano anche le azioni coordinate dalla criminalità organizzata, credo non sia un caso) partisse “sotto traccia” dal primo di luglio.
Sentite cosa dice in proposito (ed io sottoscrivo ogni parola) Tommaso Campanile, Responsabile del Dipartimento ambiente della CNA (artigiani e PMI): “Nelle scorse settimane abbiamo ricevuto una proposta indecente: far ripartire il Sistri. Una proposta indecente perché gli italiani aspettano ancora di vedere come e quando potranno riavere i 200 milioni di euro spesi per un sistema assolutamente finto e che era stato salutato positivamente solo dai circuiti del malaffare e dell’ecomafia che avevano compreso molto bene i vantaggi che il Sistri portava a loro e cioè il permesso di continuare a gestire in maniera fraudolenta i propri traffici dei rifiuti, con una mastodontica e solenne (ma finta) copertura istituzionale”.
Alla prossima settimana
Stefano Maglia
s.maglia@tuttoambiente.it
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