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EoW: il punto sul e del recupero rifiuti

In una recente sentenza della Cassazione Penale (la n. 27148 del 22 giugno scorso, già citata in un mio precedente editoriale) si tratta tra l’altro di End of Waste, ribadendo due concetti fondamentali.

Il primo relativo alla ormai – per fortuna! – assodata possibilità per le amministrazioni competenti, di assegnare “caso per caso” a determinati materiali la qualifica di “end of waste” (come prevede l’art. 6 della Dir. 2008/98/CE), indipendentemente dalla loro espressa inclusione in regolamenti eurounitari o in decreti ministeriali”, mentre il secondo si riferisce al fondamentale momento in cui avviene il passaggio tra rifiuto e prodotto dopo un processo di End of Waste.

In particolare la SC afferma che “l’EoW indica tutto il processo che determina il passaggio da un rifiuto a un prodotto, e quindi tutte le fasi attraverso cui questo passaggio si articola e si determina; da ciò consegue che… i rifiuti esitati dall’attività di trattamento, ma che non hanno ancora cessato di essere tali (NDR in quanto non sono ancora completamente adempiute tutte le condizioni del 184 ter TUA) continuano ad essere assoggettati alla disciplina in materia di gestione dei rifiuti”.

Mi si consentano alcune brevi riflessioni:

  • Quando si riuscirà ad eliminare quella assurdità – a mio parere illegittima – del controllo a campione, stile roulette russa?
  • Perché la disciplina autorizzatoria per il recupero rifiuti dovrebbe essere più penalizzante rispetto a quella sullo smaltimento?
  • Quel manipolo di inguaribili ottimisti che ipotizzava che sarebbero stati emanati tanti DM EoW quante fattispecie si sarebbero potute ipotizzare, ha verificato quanti di questi DM sono stati emanati in questi ultimi tre anni? Uno, il DM 152/2022 sugli inerti, fatto poi così a puntino che è in fase di rielaborazione.

Ricordiamo che l’EoW, assieme al sottoprodotto e all’EPR, costituisce uno dei principali strumenti della effettiva Circular economy, i quali meriterebbero ben più attenzione, valorizzazione e cura da parte di tutti gli operatori economici, giuridici e legislativi.

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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