07/03/2017
di Stefano Maglia
Ho visto cose che voi umani...
Care/i web-lettrici/lettori,
Ho visto cose che voi umani
Da oltre 10 anni ogni tanto la Corte di Cassazione interviene sul terreno dell’esperto ambientale. Già nel 2004 (n. 28126) affermò che la normativa ambientale è così complessa da “imporre” spesso il ricorso ad esperti, fino a giungere a sostenere, poche settimane fa (sentenza 2246/17) che si può persino invocare l’ignoranza incolpevole delle norme ambientali più complesse se si dimostra di aver almeno fatto ricorso ad esperti. Già. Ma chi sono questi esperti?
Come alcuni di voi sanno ho persino fondato (e presiedo) un’associazione (AssIEA) che ha nel suo DNA proprio la valorizzazione degli esperti ambientali VERI. Non tuttologi o incompetenti pseudo esperti (e in questo caso in trent’anni ho visto e letto cose che voi umani…) che possono solo far danni, ma figure che hanno davvero una “approfondita conoscenza della materia”, come del resto “pretende” una sentenza del Consiglio di Stato del 2014 (la n. 5341).
L’esperto ambientale ha un triplice ordine di responsabilità: nei propri confronti, in quelli del “cliente” (o azienda di cui si è dipendenti) ed in quelli – specialmente – dell’ambiente. Non bisogna dimenticarlo mai.
Non ci si nasce, ma ci si può diventare, con passione, formazione ed esperienza adeguate, sotto la guida di VERI esperti.
Volete un consiglio? In queste settimane si sta svolgendo a Milano (con esaurimento dei posti disponibili) la tredicesima (!) edizione del MASTER ESPERTO AMBIENTALE. La prossima inizierà a BOLOGNA il 6 aprile. Se vuoi diventare un vero esperto nella professione del futuro ti aspettiamo!
PS: Buon 8 marzo a tutte le lettrici!
Alla prossima settimana!!
Stefano Maglia
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