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Formazione ambientale dei magistrati?

Sto studiando attentamente (al fine di scrivere un commento che sarà pubblicato a breve) la nuova fondamentale Dir. (UE) 2024/1203 sulla tutela penale dell’ambiente, in vigore dal 20 maggio scorso, che produrrà necessariamente importantissime modifiche anche nel nostro ordinamento, con particolare riferimento all’aggravamento delle sanzioni (art. 5, per le persone fisiche) e delle responsabilità (art. 6, per le persone giuridiche), con inevitabili conseguenze persino sulla legge ecoreati e sul TUA, nonché sulla 231 ambiente.

Tra le varie importantissime novità mi ha molto colpito – positivamente – quanto prevede l’art. 18 (Formazione): “Fatta salva l’indipendenza della magistratura e le differenze nell’organizzazione del potere giudiziario in tutta l’Unione, gli Stati membri adottano le misure necessarie per garantire che sia periodicamente fornita una formazione specializzata a giudici, pubblici ministeri, personale di polizia, personale giudiziario e personale delle autorità competenti coinvolti nei procedimenti penali e nelle indagini, in relazione agli obiettivi della presente direttiva e adeguata alle funzioni di tali giudici, pubblici ministeri, personale di polizia, personale giudiziario e personale delle autorità competenti”.

Mi sembra proprio cosa buona e giusta. Pensate che il Diritto ambientale nel nostro Paese non è nemmeno materia obbligatoria a giurisprudenza! Che ne pensate?

Se volete saperne di più di questa Direttiva e di tutto l’apparato sanzionatorio e di responsabilità (compresa 231, deleghe e parte VI bis) vi segnalo il mio prossimo Corso del 6 giugno su Responsabilità e sanzioni ambientali. Vi aspetto!

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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