23/12/2024
di Stefano Maglia
Il Natale delle tre scimmiette sagge?
Care/i web-lettrici/lettori,
Il Natale delle tre scimmiette sagge?
Non ricordo di aver vissuto un Natale così insanguinato da guerre e massacri di civili innocenti come questo.
Ricordate il Natale 2020 post covid? La speranza che avrebbe insegnato qualcosa quella terribile esperienza “globale”, in cui noi ci siamo trovati all’inizio proprio al centro dell’inferno? Che saremmo stati tutti migliori, in quanto tutti insieme in tutto il mondo ci siamo trovati costretti a combattere un’unica battaglia?
Da lì il sogno di una nuova Renaissance (tra Resilienza e Resistenza?), il Green New Deal, il PNRR, gli obiettivi ESG, le politiche green al centro dello sviluppo economico e sociale…
Ed ora? Non solo guerre e disperazione a sfiorare persino la 3° Guerra Mondiale, ma anche – per rimanere a casa nostra – un PIL che cresce solo “grazie” alle armi, legislazione e politiche industriali in sostanziale posizione difensiva (ostruzionistica?) in materia ambientale rispetto agli obiettivi originari UE, politiche energetiche che si dimenticano dell’ottimizzazione razionale delle risorse e della crescita delle fonti rinnovabili per spingere quasi esclusivamente verso il nucleare…
E l’unico nostro pensiero di politiche ed impegni ambientali sarebbe il RENTRI?
E tutto ciò mentre i cambiamenti climatici distruggono ed annientano senza soste e senza barriere, con il colpevole silenzio di ignoranti negazionisti, che al massimo si beano di inutili e costose passerelle annuali alla COP di turno, preferibilmente organizzate dai petrolieri…
E intanto centinaia di migliaia di morti alle porte delle nostre coscienze non fan nemmeno più notizia, troppo concentrati sull’ultimo i-phone o su un futuro talmente quotidiano che ci impedisce persino di conoscere, capire, agire, per invertire tutto questo. Viva l’ottimismo figlio della beata ignoranza!
La definirei sindrome delle tre scimmiette sagge (“non vedo il male, non lo sento, non ne parlo”).
Aveva proprio ragione Goya: “il sonno della ragione genera mostri”. Ricordiamolo sempre, specialmente immaginando che mondo lasceremo dopo di noi.
Un ultimo pensiero va a tutti i morti innocenti di tutte le guerre, ma in particolare ai 15.000 bambini di Gaza, per i quali non sarà mai Natale, ma solo una Pasqua su un’unica croce, ma senza alcuna speranza di resurrezione.
Ci rivediamo il 2 gennaio!
Buon Natale e Buon anno a tutte/i voi!
Stefano Maglia
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