13/02/2024
di Stefano Maglia
Il pianeta dei trattori
Care/i web-lettrici/lettori,
Il pianeta dei trattori
Dopo la saga dedicata al Pianeta delle scimmie probabilmente stiamo assistendo alla nascita di una nuova saga/civiltà: quella dei trattori. A prescindere da alcune parziali condivisibili rivendicazioni con riferimento alle quali me ne guardo bene di insinuarmi, il fatto che ci sia tutta questa felicità condivisa dal mondo politico nazionale per il sostanziale affossamento del Regolamento europeo sui “pesticidi sostenibili”, grazie al combinato disposto di blocchi stradali (leciti?) e di vergognosa pavidità istituzionale comunitaria (della serie: se ne occuperà il prossimo Parlamento) mi pare di una gravità inaudita, segno dei tempi bui che stiamo vivendo.
E tutto questo mentre – dati ufficiali pubblicati sul Sole del 6 febbraio – l’allarme inquinamento atmosferico in pianura padana raggiunge livelli terribili, al punto che “un bambino su 77 nasce già con un disturbo del neurosviluppo a causa di quello che respirano i genitori” e l’Europa si inventa soluzioni fantascientifiche e dai tempi biblici come il “nucleare pulito” (lavato con “Perlana”?) per combattere efficacemente e con immediatezza l’emergenza planetaria dei cambiamenti climatici.
A proposito di “disturbo”, resta comunque inteso il solito “consiglio”: l’importante è non disturbare il manovratore.
Ma visto che i blocchi stradali sono diventati ammissibili e tanto apprezzati, mi chiedo: si potrebbero dunque organizzare con centinaia di biciclette all’ingresso di tutte le città più inquinate e magari con migliaia di queste verso Roma e Bruxelles, no? E perché no il prossimo Sanremo? Temo che in tal caso probabilmente i trattori servirebbero ad un altro scopo…
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Alla prossima settimana!
Stefano Maglia
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