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I pilastri della gestione ambientale: competenza, formazione, cautela

“Esiste sempre un obbligo incombente su chi svolge attività in un determinato settore di informarsi con molta diligenza sulla normativa esistente e, nel caso di dubbio, di astenersi dal porre in essere la condotta”. In particolare “in tema di rifiuti, chi opera nel settore è gravato dell’obbligo di acquisire informazioni circa la specifica normativa applicabile, sicché, qualora deduca la propria buona fede, non può limitarsi ad affermare di ignorare le previsioni di detta normativa, ma deve dimostrare di aver compiuto tutto quanto poteva per osservare la disposizione violata”.

Chi opera nel settore ambientale ha infatti “l’obbligo di acquisire informazioni circa la specifica normativa applicabile e di adempiere correttamente e con l’ordinaria diligenza all’obbligo di informazione e di conoscenza dei precetti normativi”.

Obblighi di competenza, formazione e cautela, dunque, per chi agisce nell’ambito della gestione ambientale. Così la Corte di cassazione, con una recentissima sentenza (8 settembre 2022, n. 33102), ha ribadito questi fondamentali concetti, da me sempre espressi (e praticati) da trent’anni a questa parte.

Ma attenzione alle fuffe (che fan rima con truffe)! Capita troppo spesso di imbattersi in proposte consulenziali e formative davvero imbarazzanti: da qualche parte ho letto di “esperti” giuristi ambientali nemmeno laureati in giurisprudenza e di “Master” della durata di tre ore!!!

A proposito di giuristi: segnalo che ci sono ancora (pochi) posti e giorni disponibili per iscriversi alla Scuola di alta formazione per Giuristi ambientali (dal 28/10 al 25/11), sotto la guida di veri ed autorevoli esperti di diritto ambientale.

Giurista Ambientale

Vi aspetto.

PS: volete conoscere cosa si intende per “rivoluzione della gestione rifiuti in arrivo”? Ecco il mio video.

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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