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Recupero e riciclo non sono la stessa cosa!

Pochi giorni fa si è “celebrata” la giornata mondiale del “riciclo”, termine che merita qualche approfondimento per evitare fraintendimenti e rischi anche di greenwashing in caso di affermazioni non veritiere che si sono susseguite numerose in quella giornata da parte di aziende, anche blasonate, ma poco esperte nella materia.

Proverò a fare chiarezza. Evitando i bontemponi, che specialmente nel nostro Paese, alla parola riciclaggio collegano subito quella di “denaro sporco” e non di “rifiuti”, e quelli che non hanno ancora capito che il riutilizzo (al primo posto della gerarchia della corretta gestione) ed il riciclaggio (al terzo posto) non sono la stessa cosa, concentriamoci per un attimo sul termine “recupero”, il quale contiene sia quello di materia (“riciclaggio”) che quello di energia (al quarto posto della gerarchia).

Pertanto, mentre per fregiarsi senza tema di smentita di aver avviato una determinata percentuale di rifiuti a recupero è piuttosto semplice (tutte le operazioni da R1 a R13), ben più complesso è dimostrare l’avvio a “riciclaggio”, in quanto non solo bisognerebbe escludere tutte le operazioni R1, ma anche riuscire a dimostrare che tutti i nostri rifiuti avviati a R13 non sono mai andati a R1, cosa tutt’altro che semplice.

Quindi l’unica dichiarazione sicuramente corretta e dimostrabile sarà quella che affermerà che una determinata percentuale dei propri rifiuti è stata avviata a recupero anziché a smaltimento. Tutto chiaro?

Per finire, proprio nella settimana pasquale, permettetemi di condividere un pensiero rivolto alle vittime innocenti di questi foschi, terribili tempi di guerre, attentati e massacri senza sosta, con un unico auspicio, racchiuso in un’unica parola dalla grandezza e forza ancora maggiore della guerra, perché è l’arma più coraggiosa e potente che ci sia: PACE.

BUONA PASQUA a tutte/i da parte di tutti noi!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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