25/01/2023
di Stefano Maglia
Rifiuti, mafie e dintorni…
Care/i web-lettrici/lettori,
Rifiuti, mafie e dintorni…
La cattura (resa?) di Matteo Messina Denaro mi induce a condividere alcune riflessioni relative ad un tema in cui questi giorni non si è mai parlato, preferendo conoscere i gusti estetici e passatempi del più pericoloso e ricercato assassino mafioso ancora in libertà (praticamente a casa sua): i profondi, storici e solidi intrecci da sempre esistenti tra “mafie” e rifiuti.
- Rifiuti, droga e prostituzione: il “fatturato” di mafia, camorra e ‘ndrangheta si basa tradizionalmente e in modo abbastanza equivalente su questo bel trittico di attività
- Spesso si parla di ecomafia a capocchia. Due esempi: l’art. 452 quattordecies Cod. pen. (per tutti “ecomafia”) è in realtà un reato comune (“chiunque”) applicabile a prescindere dall’esistenza di una organizzazione mafiosa (è sufficiente una qualsiasi “attività continuativa organizzata”) e l’art. 256 bis TUA, nato tra 1000 squilli di tromba (“da oggi mai più Terra dei Fuochi!”, si leggeva sui giornali di allora) è in realtà applicabile di fatto a chiunque (ancora reato comune) ma non ai camorristi della Terra dei fuochi. Ci avevate mai fatto caso?
- I rifiuti si producono. Senza impianti di trattamento l’alternativa sono le discariche “abusive” gestite dai “colleghi” di Messina Denaro. Punto. Chiaro?
Alla prossima settimana!
Stefano Maglia
Seguici anche su Facebook, Twitter, Linkedin, YouTube e Instagram!
© Riproduzione riservata
Condividi: