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Rifiuti: Italia? Siamo i number one! Chi l’avrebbe detto!

L’altro giorno a Roma ho assistito alla presentazione del Rapporto Economia Circolare 2019, il documento d’analisi elaborato da Enea e Circular Economy Network, la rete promossa dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile e 13 aziende e associazioni d’impresa. In base al Rapporto, “l’Italia risulta prima in Europa per l’indice complessivo di circolarità: l’indice relativo segna per il nostro Paese 103 punti, a fronte dei 90 assegnati a Regno Unito, 88 alla Germania, 87 alla Francia e 81 alla Spagna. Tuttavia, nonostante i risultati ottimi ottenuti nel riciclo (67%) dove siamo nettamente superiori alla media europea (55%), o nella quota di rinnovabili consumata, che ci vede davanti a tutte le grandi economie europee, vi sono ancora parecchie aree di miglioramento”.

Ma dai! Ottimo! E pensare che mi sembrava che fossimo tra gli ultimi per quanto riguarda il riutilizzo (che è altro dal “riciclo”!), ultimi per l’utilizzo dell’istituto del sottoprodotto, ultimi sul recepimento dell’istituto della preparazione al riutilizzo (mai attivato con DM), ultimi sull’EoW “caso per caso” e primi per incendi di impianti rifiuti e eco-criminalità organizzata.

Scusatemi: sono il solito disattento disfattista. Anche se qualche dubbio sui “criteri dell’indice complessivo di circolarità” mi resta. Boh!

Una segnalazione: scrivo queste note di ritorno dalla seconda edizione del Corso di formazione “RIFIUTI: NOVITÀ E CRITICITÀ”, che si è tenuto a Roma con grande successo di partecipazione. Da oggi sono attive altre quattro edizioni: Bologna (9 aprile), Bari (9 maggio), Milano (22 maggio), Padova (5 giugno).

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

s.maglia@tuttoambiente.it

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