22/11/2023
di Stefano Maglia
Sostenibilità e prevenzione…
Care/i web-lettrici/lettori,
Sostenibilità e prevenzione…
Ho più volte scritto e ribadito che una sostenibilità ambientale aziendale senza prevenzione non è sostenibile, in quanto mira il più delle volte ad una indispensabile “verniciatura” di verde per stare al passo con banche, stakeholders e mercato, ma senza occuparsi delle fondamenta, delle basi di una vera e complessiva Governance ambientale aziendale.
Orbene, tre importantissimi provvedimenti europei quasi contemporanei mi inducono a ribadire questo concetto.
- E’ in fase di approvazione una Dir. UE sull’attestazione e sulla comunicazione delle asserzioni ambientali. Insomma una direttiva contro il greenwashing in cui si spinge giustamente sul concetto di “dimostrare” anziché “comunicare/asserire”;
- E’ altresì in fase di approvazione La Dir. UE che andrà a modificare la fondamentale Dir. 99/2008 sui Reati ambientali, pretendendo un inasprimento delle pene;
- Giusto ieri (21 novembre) è andata in GUUE il UE 2486/23 (che diventerà obbligatorio in tutti gli stati membri a partire dall’1 gennaio 2024!) il quale integra il regolamento (UE) 2020/852 (quello sulle tassonomie, tanto per intenderci) fissando i criteri di vaglio tecnico che consentono di determinare a quali condizioni si possa considerare che un’attività economica contribuisce in modo sostanziale all’uso sostenibile e alla protezione delle acque e delle risorse marine, alla transizione verso un’economia circolare, alla prevenzione e alla riduzione dell’inquinamento o alla protezione e al ripristino della biodiversità e degli ecosistemi e se non arreca un danno significativo a nessun altro obiettivo ambientale.
Sostenibilità “vera” e prevenzione.
Mentre ci trastulliamo a pensare all’inutile lifting del Testo unico ambientale, ricordiamo che tutto questo sarà obbligatorio per tutti gli stati membri, tra i quali mi risulta ci sia ancora il nostro.
A proposito di TUA voglio segnalare la pubblicazione della 34° edizione del mio “storico” (anche perché il primo) Codice dell’ambiente, (Ed. La Tribuna), guida e compagno di studio e lavoro per decine di migliaia di operatori nella gestione ambientale.
Alla prossima settimana!
Stefano Maglia
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