13/12/2022
di Stefano Maglia
Transizione ecologica ed energetica: ambiente contro paesaggio?
Care/i web-lettrici/lettori,
Transizione ecologica ed energetica: ambiente contro paesaggio?
Repubblica 9 dicembre: “La svolta ambientalista. Sì a eolico e fotovoltaico, ecco le nostre condizioni. La transizione energetica non si può fermare: governiamo i cambiamenti invece di contrastarli”.
Alleluja!!! Era ora!
Sono 30 anni che mi batto per superare questa prevalenza estetico-immobilistica del “paesaggio” nei confronti dell’“ambiente”, in tutte le sue forme, compresa ovviamente quella relativa all’utilizzo di energie rinnovabili. Tra bello e bene non c’è partita! Siete d’accordo?
Questo criterio “estetico” per cui guai a chi tocca il paesaggio, forse non lo sapete, ma nasce col fascismo. Lo sapete che nel codice penale “Rocco” del 1930 si parlava solo di “Bellezze naturali”? O che le Leggi Bottai del ’39 disciplinavano il “vincolo paesaggistico”?
Che ancora nella nostra Costituzione all’art. 9 (modificato solo 74 anni dopo inserendo finalmente la tutela dell’ambiente tra i principi fondamentali) paesaggio e beni culturali andavano a braccetto per far tornare i turisti?
Che solo nel 1986, in quella stessa legge che ha dato rappresentanza alle associazioni ambientaliste, si è trattato di ambiente come bene giuridico autonomo? E che solo l’anno prima la legge Galasso ha disciplinato il vincolo paesaggistico-ambientale?
Guardo il miei nipotini, e tra inquinamento atmosferico, cambiamenti climatici, pandemie e guerre (con relative crisi energetiche e di materie prime), mi chiedo: tra 50 anni io non ci sarò più ma che mondo lasceremo? Sarà più importante respirare o visitare una Villa veneta o guardare una collina senza pannelli fotovoltaici e pale eoliche?
E poi perché invece fino ad ora antenne e tralicci (con relativo elettrosmog) andavano bene? Qualcuno me lo spieghi, anche se la mia teoria ce l’ho…
Bravi WWF, Legambiente e FAI, dunque, quando indicano l’obiettivo: “coniugare gli obiettivi della transizione energetica con la lungimiranza nella pianificazione paesaggistrca e la qualità della progettazione”. “Meglio governare i cambiamenti, anziché opporsi”. Bravi!
Alla prossima settimana!
Stefano Maglia
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