25/02/2020
di Stefano Maglia
Vivere ai tempi del Coronavirus
Care/i web-lettrici/lettori,
Vivere ai tempi del Coronavirus
Parodiando parzialmente il titolo del famoso romanzo di Garcia Marquez, vi scrivo queste note nel mezzo della “trincea Coronavirus”.
Sapete, qui a Piacenza siamo ben vicini ad uno dei principali focolai del virus e, come accade in questi casi, si scoprono, capiscono e vivono sensazioni e situazioni a cui non si è mai preparati. Cambiano le modalità di lavoro, di socializzazione, di scolarizzazione e persino quelle alimentari ed igieniche.
Per indole guardo sempre avanti, anche ora a quel momento in cui ci volteremo indietro e vedremo quest’ombra allontanarsi.
E poi, a chi credere? Agli urlatori drammatici catastrofisti e colpevolisti (tra cui alcuni abituali maledetti opportunisti avvoltoi) per cui quasi la fine del mondo è alle porte, o a quelli che scientificamente ci mostrano che è solo un particolare tipo di influenza, soltanto più contagiosa e con effetti un po’ più gravi, con un basso tasso di mortalità e con numeri di decessi nemmeno paragonabili a quelli – per esempio – da inquinamento atmosferico (in Europa circa 400.000 solo nel 2015) o da morbillo (circa 150.000 nel mondo nel 2018)?
“Globalmente, ogni anno, il virus influenzale colpisce tra il 5 e il 15% della popolazione adulta (vale a dire da 350 milioni a 1 miliardo di persone), un’incidenza che sale al 20-30% nei bambini. Tra i 3 e i 5 milioni di casi di influenza riportati annualmente evolvono in complicanze che causano il decesso in circa il 10% dei casi (vale a dire da 250 a 500 mila persone), soprattutto tra i gruppi di popolazione a rischio (bambini sotto i 5 anni, anziani e persone affette da malattie croniche)” (Fonte: Istituto Superiore della Sanità).
Il peggior virus è sicuramente la paura, ed è anche quello che si propaga di più se accompagnato dall’ignoranza: teniamolo sempre presente.
Seguiamo regole, ordini e consigli che ci vengono dati/imposti per sconfiggere l’ombra, ma con la giusta consapevolezza. Affidiamoci alla scienza, ai medici e a chi “febbrilmente” si sta battendo per la salute di tutti noi.
Del resto la battaglia per la salute è la più importante per noi e per chi verrà.
Ricordiamocelo anche quando l’ombra svanirà.
Alla prossima settimana!
Stefano Maglia
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