Autorizzazioni Gestione Rifiuti: rischi e sanzioni

Per la Cassazione è sufficiente non eseguire esattamente una prescrizione contenuta o richiamata in un’autorizzazione alla gestione di rifiuti per rischiare l’arresto, anche senza inquinare nulla.

Secondo un costante indirizzo giurisprudenziale, infatti, la violazione delle prescrizioni autorizzatorie non richiede la realizzazione di un effettivo danno all’ambiente, limitandosi a punire la semplice inosservanza.

La valutazione dell’offesa, infatti, si ritiene già operata “a monte” dallo stesso Legislatore, “in nome di una più pregnante esigenza di tutela del bene giuridico “ambiente” (Cass. Pen., Sez. III, n. 52608 del 17 novembre 2017).

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Lo ha ribadito la Sezione III, nella sentenza n. 28493 del 20 giugno 2018, affermando, ancora una volta, l’irrilevanza dell’assenza di una lesione al bene giuridico tutelato, e ritenendo sufficiente la mera inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie, premettendo che “la valutazione circa il pregiudizio al bene giuridico protetto, vale a dire l’integrità dell’ambiente, va retrocessa al momento della condotta inosservante, secondo un giudizio prognostico ex ante”.

La sanzione, in questi casi, corrisponde alla metà di quanto previsto in caso di gestione abusiva (art. 256 del D.L.vo 152/2006), e si rischia comunque l’arresto.


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