Nella situazione di confusione ed incertezza determinata dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 1229/2018 (per un’analisi critica v. Il recupero di rifiuti dopo la sentenza 1229/18 del Consiglio di Stato: fine dell’EoW o della corretta gestione dei rifiuti?) in tema di autorizzazioni caso per caso per la cessazione della qualifica di rifiuto, si sono moltiplicate le richieste di chiarimenti, in termini operativi, e di integrazione al D.L.vo 152/2006, conosciuto come Testo Unico Ambientale (v. ad esempio la richiesta della Conferenza Stato-Regioni).

Di recente, precisamente nella seduta del Senato dell’11 settembre 2018, è stata indirizzata una richiesta (Interrogazione a risposta scritta 4-00518) al Ministero dell’Ambiente, formulata nei seguenti termini:

si chiede di sapere, alla luce delle criticità emerse a seguito della menzionata sentenza del Consiglio di Stato, se il Ministro in indirizzo non intenda, e in caso affermativo con quali tempi, adottare disposizioni urgenti volte a prevedere che, per ciascuna tipologia di rifiuto, fino alla data di entrata in vigore del relativo decreto, di cui al comma 2 dell’articolo 184-ter del decreto legislativo n. 152 del 2006, i criteri specifici di cui al medesimo comma possano essere stabiliti caso per caso, nel rispetto delle condizioni indicate al comma 1, in sede di autorizzazione ambientale da parte delle Regioni o delle Province delegate, facendo salve le autorizzazioni già rilasciate, ai sensi delle disposizioni menzionate, ove conformi alle condizioni di cui al medesimo comma 1“.

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La richiesta, fortemente sollecitata anche da Unicircular, riprende la risposta data ad un’altra interrogazione (Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00187), così articolata:

si ritiene necessario un intervento normativo che disciplini le modalità – alternative all’emanazione di specifici decreti ministeriali e immediatamente utilizzabili sino alla data di entrata in vigore di questi ultimi – attraverso cui istituire meccanismi per la cessazione della qualifica di rifiuto «caso per caso» […]. L’intervento normativo consentirà, più precisamente, alle autorità competenti al rilascio delle autorizzazioni previste dagli articoli 208, 209 e 211 del decreto legislativo n. 152 del 2006, nonché alle autorizzazioni disciplinate dal titolo IlI-bis della parte seconda del predetto decreto, la facoltà di stabilire – previo espletamento di adeguate istruttorie – i criteri specifici per la cessazione della qualifica di rifiuto, da adottare in conformità alle condizioni fissate al comma 1 dell’articolo 184-ter, del Codice dell’ambiente. La proposta di emendamento del richiamato articolo permetterà, nelle more dell’emanazione dei decreti ministeriali, di attuare meccanismi End of Waste immediatamente operativi, evitando così di procrastinare ulteriormente la realizzazione dell’economia circolare e la riduzione del conferimento dei rifiuti in discarica, in linea, peraltro, con le disposizioni, sullo stesso tema, di cui all’appena pubblicata direttiva 2018/851 (UE), in fase di recepimento“.

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Proprio con riferimento a quest’ultima direttiva, inoltre, il Ministero dell’Ambiente ha affermato che la stessa prevede espressamente “la possibilità, per le autorità competenti, di rilasciare autorizzazioni End of Waste caso per caso“.

Insomma, le premesse ci sono tutte!

In attesa dei fatti, segnaliamo gli appuntamenti formativi che TuttoAmbiente organizza per rimanere sempre aggiornati sulla materia:

Corso “RIFIUTI: NOVITÀ E CRITICITÀ – Classificazione, EoW, sottoprodotti, terre e fresato, Albo, SISTRI, Circular Economy, a Milano, il 25 settembre 2018

Master “GESTIONE RIFIUTI, nelle edizioni di Roma, dal 10 ottobre al 7 novembre 2018, e Milano, dal 14 novembre al 12 dicembre 2018.

Info e approfondimenti: formazione@tuttoambiente.it – 0523.315305

 


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