28/08/2019
Conservazione della biodiversità su scala globale
Prima riunione nell’Agenzia Ambiente delle Nazioni Unite
biodiversità cambiamenti climaticiIl 27 agosto 2019 si è tenuta la prima riunione dell’Open-Ended Working Group per lo sviluppo del quadro globale sulla biodiversità post 2020 nell’ambito della Convenzione ONU per la conservazione della biodiversità.
Così l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), che ha partecipato alla riunione, ha riferito in merito al predetto incontro preliminare:
“Si è aperta a Nairobi, nella sede dell’Agenzia Ambiente delle Nazioni Unite, la prima riunione del “gruppo di lavoro aperto” che si occuperà di definire l’agenda post 2020 per la conservazione della biodiversità a scala globale. Il consesso di esperti riunito in Kenya (Open-Ended intersessional Working Group, in breve OEWG) è chiamato ad elaborare il prossimo piano strategico decennale per la biodiversità, che sarà lanciato nel corso della 15ma riunione della Conferenza delle Parti – l’assemblea di cui fanno parte i Paesi sottoscrittori della Convenzione ONU per la conservazione della biodiversità (CBD) – e che si svolgerà in Cina nel 2020.
In vista di questo appuntamento, un gruppo di esperti internazionali si riunirà in più sessioni per avviare i negoziati con i quali si darà forma al nuovo Piano. Questo dovrà essere il trampolino di lancio verso la “visione del 2050”, dal titolo “Vivere in armonia con la natura”
Il declino della biodiversità è uno dei più maggiori problemi ambientali che l’umanità si trova ad affrontare. Non è un concetto semplice da comunicare ai politici e ai cittadini, ed anche per questo la sua importanza e la gravità del suo declino non sono ben percepiti dal grande pubblico e dalla gran parte dei decisori politici.
Oltre al valore intrinseco, la biodiversità è fonte per l’umanità di beni e servizi, diretti e indiretti, ed è il pre-requisito della prosperità dell’umanità e della sua sopravvivenza. Questi beni e servizi sono stati distinti in quattro categorie: servizi di fornitura, quali gli alimenti, l’acqua dolce e altre materie prime come il legno, le medicine; servizi di regolazione, tra cui il mantenimento della fertilità del suolo, l’impollinazione delle colture da parte degli insetti, la regolazione del ciclo dell’acqua, la prevenzione dell’erosione dei suoli e il controllo del clima; i servizi legati agli habitat, i quali custodiscono la diversità genetica all’interno delle specie e sostengono i cicli di vita delle specie che ospitano; i servizi culturali, che includono i benefici non-materiali, quali la ricreazione e il turismo, l’istruzione e le esperienze spirituali e culturali legate alla fruizione e al ricordo di una specie, di un habitat o di un paesaggio.
Negli ultimi 50 anni una gamma di strumenti nazionali e internazionali è stata messa in piedi per conservare la biodiversità. Questi includono i piani nazionali di strategie e azioni sulla biodiversità, ai sensi della Convenzione sulla diversità biologica (CBD), il Piano strategico per la biodiversità 2011-2020 (che comprende gli obiettivi di Aichi), il Protocollo di Cartagena sulla bio-sicurezza, il Protocollo di Nagoya e la piattaforma intergovernativa per la biodiversità e i servizi eco sistemici.
Ai lavori del OEWG partecipa un esperto dell’ISPRA, insieme ad altri rappresentanti del Ministero dell’Ambiente”.