17/03/2020
Circular Economy: Nuovo Piano d’azione UE
Comunicazione UE per un’Europa più pulita e competitiva
circular economy RifiutiE’ dell’11 marzo la Comunicazione della Commissione UE recante “Un nuovo piano d’azione per l’economia circolare per un’Europa più pulita e più competitiva”
Il documento si articola in 7 temi: un quadro strategico in materia di prodotti sostenibili; principali catene di valore dei prodotti; meno rifiuti, più valore; mettere la circolarità al servizio delle persone, delle regioni e delle città; azioni trasversali; guidare gli sforzi a livello mondiale; monitorare i progressi.
Nella introduzione si evince con chiarezza l’obiettivo di questo piano: “Il presente piano d’azione per l’economia circolare stabilisce un programma orientato al futuro per costruire un’Europa più pulita e competitiva in co-creazione con gli operatori economici, i consumatori, i cittadini e le organizzazioni della società civile. Mira ad accelerare il profondo cambiamento richiesto dal Green Deal europeo, sulla base delle azioni in materia di economia circolare attuate dal sin dal 2015. Questo piano provvederà alla razionalizzazione del quadro normativo rendendolo adatto ad un futuro sostenibile, garantendo l’ottimizzazione delle nuove opportunità derivanti dalla transizione e riducendo al minimo gli oneri per le persone e le imprese.
Il piano presenta una serie di iniziative collegate tra loro destinate a istituire un quadro strategico per i prodotti solido e coerente in cui i prodotti, i servizi e i modelli imprenditoriali sostenibili costituiranno la norma e a trasformare i modelli di consumo in modo da evitare innanzitutto la produzione di rifiuti. Questo quadro strategico per i prodotti sarà attuato progressivamente, ponendo l’accento sulle catene di valore dei prodotti chiave. Saranno predisposte ulteriori misure per ridurre i rifiuti e garantire il buon funzionamento del mercato interno dell’UE per le materie prime secondarie di alta qualità. Sarà rafforzata anche la capacità dell’UE di assumersi la responsabilità dei rifiuti che produce”.