Il 10 giugno 2024 il Consiglio dei Ministri ha approvato in esame preliminare il decreto legislativo relativo al recepimento della direttiva (UE) 2022/2464, la cosiddetta Corporate Sustainability Reporting Directive o CSRD, e il decreto legislativo che recepisce le direttive (UE) 2023/958 e 2023/959, recanti modifica della direttiva 2003/87/CE, la quale istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nell’Unione, la cosiddetta Emission trading system (EU-ETS).

In particolare, la direttiva 2022/2464, al fine di rafforzare gli obblighi di reporting non strettamente finanziario, prevede: l’estensione degli obblighi di reporting non finanziario alle PMI (diverse dalle microimprese) e la sostituzione della “rendicontazione non finanziaria” con la “rendicontazione di sostenibilità” (consistente in “informazioni necessarie alla comprensione dell’impatto dell’impresa sulle questioni di sostenibilità, nonché informazioni necessarie alla comprensione del modo in cui le questioni di sostenibilità influiscono sull’andamento dell’impresa, sui suoi risultati e sulla sua situazione”).

La direttiva 2023/87/CE delinea invece il sistema EU-ETS che rappresenta uno dei principali strumenti della politica ambientale europea per il contrasto ai cambiamenti climatici, incidendo sul costo di utilizzo delle fonti inquinanti mediante la creazione di diritti di emissione negoziabili su appositi mercati. Tale sistema opera secondo il principio della limitazione e dello scambio delle emissioni: si fissa un tetto massimo (cap) alla quantità totale di emissioni consentite sul territorio europeo nei settori interessati, cui corrisponde un equivalente numero di quote che possono essere acquistate o vendute dagli operatori. Tali quote possono essere allocate a titolo oneroso, mediante aste pubbliche, o gratuito, mediante assegnazione diretta agli operatori che soddisfino determinati requisiti. L’obiettivo è la riduzione delle emissioni per il 2030 in tutti i settori dell’economia e il conseguimento della neutralità climatica entro il 2050 mediante una progressiva riduzione del quantitativo complessivo di quote disponibili per gli operatori.
 

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