30/01/2020
Recepimento direttive europee, Governo al lavoro!
DDL delegazione europea ed esame decreti legislativi
Emissioni Energia RifiutiIl Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei, con il comunicato stampa n. 24 del 23 gennaio 2020 ha approvato, in esame definitivo, un disegno di legge recante delega al Governo al recepimento delle direttive europee e all’attuazione di altri atti dell’Unione europea (cd. Legge di delegazione europea 2019). Il processo di adeguamento della legislazione italiana rispetto alle direttive europee avviene mediante l’emanazione di specifici decreti legislativi. Tra i principali provvedimenti che l’Italia dovrà recepire vi è la direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, la direttiva (UE) 2019/633 in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare e la direttiva (UE) 2019/944 sul mercato interno dell’energia elettrica.
Successivamente, con il comunicato stampa n. 26 del 29 gennaio 2020 il Consiglio dei Ministri ha annunciato l’approvazione, in esame preliminare, di ben sette decreti legislativi che, in attuazione della legge di delegazione europea 2018 (legge 4 ottobre 2019, n. 117) introducono misure necessarie al recepimento di alcune direttive dell’Unione europea. Tra queste vi è la direttiva (UE) 2018/410 che modifica la direttiva 2003/87/CE per sostenere una riduzione delle emissioni più efficace sotto il profilo dei costi e promuovere investimenti a favore di basse emissioni di carbonio per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/2392 relativo alle attività di trasporto aereo.
Il testo del decreto “fissa un tetto alla quantità totale di alcuni gas serra che possono essere emessi dagli impianti che rientrano nel sistema EU-ETS (Sistema Europeo di Scambio di Quote di Emissione) e prevede la possibilità che le imprese ricevano o acquistino quote di emissione che, se necessario, possono scambiare. Lo scambio crea flessibilità e garantisce che le riduzioni delle emissioni avvengano quando sono più convenienti. Tale sistema contribuisce in maniera significativa al conseguimento dell’obiettivo posto dall’Europa di ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 40 % nel 2030 rispetto alle emissioni del 1990”.
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