07/08/2019
Economia circolare: una moda o vero business a basse emissioni?
L’Italia è virtuosa a metà
cambiamento climatico economia circolare gestione rifiutiLa conferenza in corso a Ginevra, che si concluderà oggi, è uno dei più importanti passi di avvicinamento del vertice ONU sull’ambiente, in programma il prossimo 23 settembre. Nella capitale svizzera sono presenti oltre 100 scienziati ed esperti ambientali, riuniti nel comitato intergovernativo sul cambiamento climatico, con il compito di redigere un rapporto che avrà come linee guida una netta riduzione della deforestazione e uno sviluppo antropico più sostenibile.
Quindi non è questione di mode, l’economia circolare è una delle molteplici strade che posso portare ad un abbattimento delle emissioni di CO2 con un conseguente miglioramento delle condizioni di salute dei cittadini, nonché un ritorno economico per le imprese più virtuose.
In Italia i dati sono incoraggianti, infatti nello stivale si stima un riciclo di 56,5 milioni di tonnellate di rifiuto per un beneficio pari a 58 milioni di tonnellate di CO2 in meno. Inoltre, il valore produttivo del settore smaltimento rifiuti è pari 11 miliardi di euro. Secondo il rapporto Agi-Censis, siamo le nazioni con il più basso consumo di materiale grezzo in Europa e al primo per il riuso dei residui all’interno dei processi produttivi.
Nonostante l’Italia generi 4 euro di PIL per ogni chilogrammo di risorsa, contro i 2,3 euro della Germania, la politica non coglie l’urgenza, attualmente diverse norme non adeguate stanno bloccando le opportunità di riciclo.
Per aggiornarsi e formarsi sulla gestione dei rifiuti e comprendere come muoversi all’interno della normativa italiana si consigliano le due edizioni del Master Gestione Rifiuti : Roma dal 18/10/2019 al 30/11/2019 e Milano dal 13/12/2019 al 31/01/2020.
S.L.
Info e approfondimenti: 0523.315305 – formazione@tuttoambiente.it