Dal 30 luglio al 1° ottobre 2018 è aperta la consultazione pubblica sul documento “Economia circolare ed uso efficiente delle risorse – Indicatori per la misurazione dell’economia circolare”, elaborato dal Ministero dell’Ambiente e il Ministero dell’ Sviluppo, con il supporto tecnico e scientifico dell’ENEA e il coinvolgimento di esperti in materia.

Si tratta, come precisa il Ministero dell’Ambiente, della prima proposta operativa di schema di monitoraggio della “circolarità” a livello macro (sistema paese), meso (regione, distretto, settore, ecc.) e micro (singola impresa, organizzazione, amministrazione). La misurazione della circolarità rappresenta, infatti, un requisito essenziale per permettere di perseguire azioni concrete e raggiungere risultati misurabili, nonché per tendere verso una maggiore trasparenza per il mercato e per il consumatore.

Gli indicatori contenuti nel documento rappresentano la base di partenza per arrivare, in futuro, all’individuazione delle migliori soluzioni perseguibili, a livello nazionale, in termini di massimizzazione dei benefici economici e di salvaguardia delle risorse.

Così come l’economia circolare richiede il contributo ed il coinvolgimento attivo di cittadinanza, imprese ed amministrazioni pubbliche, anche il Tavolo di Lavoro tecnico sugli indicatori ha bisogno di un confronto ed un dialogo costruttivo con gli altri attori socio-economici: la consultazione è aperta ad imprese, organizzazioni, istituzioni e altri soggetti pubblici o privati, le cui osservazioni potranno contribuire a rendere la proposta quanto più funzionale al sistema Italia.

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Nel frattempo, la Toscana va verso una nuova legge sull’economia circolare. Come si legge nel Comunicato Stampa rilasciato dal Consiglio regionale toscano il 31 luglio 2018, la proposta di legge sull’economia circolare (prima firmataria la consigliera e vicepresidente del gruppo Pd Monia Monni) ha ottenuto il via libera a maggioranza del Consiglio regionale, con 22 voti a favore e 10 astenuti. Il testo, precisa il Consiglio, “punta a orientare le politiche regionali verso un modello circolare, fondato sul principio dello sviluppo sostenibile, che permetta di valorizzare gli scarti di consumo, estendere il ciclo di vita dei prodotti, condividere le risorse, promuovere l’uso di energia da fonti rinnovabili”. La programmazione regionale dovrebbe attuare tale transizione individuando obiettivi e contenuti minimi nel coordinamento dei piani settoriali regionali con il Programma regionale di sviluppo (Prs): “a tal fine la Giunta dovrà presentare al Consiglio una specifica proposta entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge. Nel primo Documento di economia e finanza (Defr), successivo all’entrata in vigore della legge, dovranno invece essere presentate le modifiche al Prs”.

 

Anche di questo si tratterà durante il Master “Gestione Rifiuti, nelle sue prossime edizioni di Roma, dal 10 ottobre al 7 novembre 2018, e Milano, dal 14 novembre al 12 dicembre 2018.

Info e approfondimenti: formazione@tuttoambiente.it – 0523.315305


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