Il Ministero della Transizione ecologica, attraverso l’organo dell’Avvocatura dello Stato, ha definito la sentenza del Tar di Lecce “ideologica” ed “erronea”.

La sentenza dello scorso 13 febbraio aveva imposto lo spegnimento degli impianti dell’area su cui insite l’ex Ilva di Taranto entro 60 giorni perché unica responsabile dello stato di “grave pericolo” in cui vivono gli abitanti tarantini a causa delle costanti emissioni nocive ricollegabili direttamente alle attività siderurgiche.

Il Ministero depositando una memoria al Consiglio di Stato, che il 13 maggio prossimo dovrà decidere se confermare o meno lo stop alle attività produttive dello stabilimento, ha evidenziato come la decisione sia stata sostanzialmente superficiale affermando che il Tar di Lecce “sembra aver valutato, come ormai incontrovertibile un rapporto tra emissioni inquinanti e determinate patologie che, a ben vedere, sono attualmente in corso di accertamento”.

Sostanzialmente, per il Ministero dovrà essere un processo penale a stabilire se le emissioni sono dannose o meno. Inoltre, nei numerosi documenti prodotti dallo stesso Ministero sul caso di Taranto nessuno ha mai messo in dubbio la natura dannosa di quelle emissioni, ma al massimo la responsabilità penale di chi gestiva la fabbrica in quegli anni.

Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, autore dell’ordinanza che imponeva lo spegnimento degli impianti inquinanti che ha poi dato il via al procedimento dinanzi al Tar, ha dichiarato: “Ciò che fa più male è sentire parlare di pregiudizi ideologici, dopo anni di tavoli istituzionali e di studi scientifici indipendenti, è un insulto ai tanti che qui si ammalano, in età sempre più giovane. […] Il Comune di Taranto ha già chiaro da tempo che l’ex Ministero dell’Ambiente non era un alleato in questa battaglia di civiltà e per la qualità della vita dei cittadini. Oggi cambia perciò poco, proviamo solo imbarazzo per chi interpreta a questa maniera le istituzioni repubblicane. E andiamo certamente avanti, se possibile persino con maggiore convinzione, sulla strada della difesa della salute dei tarantini”.


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