L’End of Waste è uno strumento essenziale per il rilancio dell’economia circolare e, dunque, per il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza climatica fissati dall’accordo di Parigi del 2015 e confermati dall’Unione europea che ha preso l’impegno di tagliare le emissioni serra del 55% entro il 2030.

L’applicazione dei criteri End of Waste procede tuttavia a rilento: il ritardo sta producendo pesanti ripercussioni su tutto il sistema del recupero e del riuso dei materiali, con conseguenze negative sia sotto il profilo ambientale che sotto quello economico e occupazionale.

 

MASTER GESTIONE RIFIUTI dal 01/10/21 al 19/11/21

 

Di qui la proposta di emendamento per la semplificazione delle procedure dell’End of waste avanzata dal Circular Economy Network e riferita il 14 giugno in audizione alle Commissioni Ambiente e Affari Costituzionali della Camera da Edo Ronchi, che ha sottolineato gli aspetti centrali di questa sfida.

Il primo di questi aspetti è fare in modo che il riciclo dei rifiuti abbia un ruolo di rilievo nella ripresa economica. Occorre dunque che sia in grado di competere sia con lo smaltimento dei rifiuti che con l’impiego di materie prime vergini anche sotto il profilo delle procedure, che al momento lo penalizzano.

Si tratta poi di applicare l’intero comma 4 dell’art. 6 della Direttiva 2018/851. La seconda parte, quella relativa alla semplificazione delle procedure, è infatti mancante e questa assenza compromette l’applicazione dello spirito e delle finalità della direttiva. Occorre reinserire questo passaggio: “adottare misure appropriate per verificare che determinati rifiuti abbiano cessato di essere tali”.

Infine un altro punto da sbloccare è la semplificazione in materia di controlli, poiché l’attuale sistema è farraginoso e penalizzante per le attività di riciclo.


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