17/05/2019
End of waste: non sono sufficienti i singoli DM!
Così si è espressa la città Metropolitana di Milano
end of waste gestione dei rifiutiIn una condivisibile nota inviata pochi giorni fa ai Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, così –tra l’altro- si esprime il Direttore dell’area ambiente della Città Metropolitana di Milano con riferimento alle “serie difficoltà” per le autorità competenti a rilasciare titoli autorizzativi per il recupero dei rifiuti dopo la famigerata sentenza del Consiglio di Stato del 28.2.18 in tema di End of Waste, nonostante la stessa Commissione Europea abbia specificato che è lasciata agli Stati membri la possibilità di decidere caso per caso, e con ciò si intende “qualsiasi livello all’interno dello Stato membro incaricato di sviluppare tali criteri nell’ambito della struttura amministrativa nazionale”.
“Allo stato, la mancata possibilità per le autorità competenti di procedere ad autorizzare numerosi cicli di recupero non normati, nell’attesa di DM relativi alle singole categorie di rifiuto, costituisce un blocco al recupero stesso e ai processi di end of waste, frustrando pesantemente l’attuazione dei principi dell’economia circolare, in evidente contrasto con l’ordine di priorità e gerarchia dei rifiuti previsti dalla Direttiva comunitaria, come peraltro recepita dallo stesso ordinamento nazionale, suscettibile di procedura di infrazione da parte della stessa Europa.”
“In tale contesto un discorso particolare merita il processo di recupero finalizzato alla produzione ed immissione in rete di biometano. Si ritiene, infatti, che nella fattispecie in esame ci siano i presupposti per rilasciare i titoli autorizzativi, poiché si è in presenza di una normativa che, seppure destinata ad altri scopi, già disciplina i criteri specifici richiesti, relativi al prodotto.”
“In conclusione, si informa che gli uffici, per quanto riguarda le autorizzazioni relative alla produzione di biometano, attualmente sospese, salvo diverso avviso da parte di codesti Ministeri che si richiede di comunicare tempestivamente, intendono sbloccare e nel contempo istruire nuove istanze degli operatori, sia per attuare gli obiettivi dell’economia circolare e della gerarchia dei rifiuti sia per evitare il rischio di contenziosi e istanze risarcitorie che potrebbero rivelarsi fondate.”
Riassumendo: se ci sono i Regolamenti UE o i DM nazionali su singole tipologie di rifiuto, bene, altrimenti è necessario un immediato sblocco alla possibilità che tali autorizzazioni possano essere rilasciate dalle singole autorità amministrative, lasciando allo Stato il necessario compito di “vigilare” sulla correttezza di tali autorizzazioni, come del resto ha affermato con chiarezza la recente Sentenza del 28 marzo scorso della Corte di Giustizia UE. E come ho già avuto modo di scrivere, “vigilare” ed “autorizzare” non sono sinonimi! (Stefano Maglia)
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