13/11/2018
Energia pulita, i nuovi obiettivi UE
Parlamento UE approva obiettivi di efficienza energetica
Come anticipato, nei giorni scorsi il Parlamento UE aveva in programma la discussione congiunta del Pacchetto Energia Pulita. Dal Comunicato Stampa, di seguito riportato, si apprende la conferma dell’accordo provvisorio raggiunto in giugno con il Consiglio sull’efficienza energetica, le energie rinnovabili e la governance dell’Unione dell’energia. Ora si tratta di attendere l’adozione formale dell’accordo da parte del Consiglio UE, e la pubblicazione delle nuove norme sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE.
- Aumento del 32,5% dell’efficienza energetica entro il 2030
- Rinnovabili devono rappresentare il 32% dell’energia consumata entro il 2030
- Incentivare i biocarburanti di seconda generazione
Il Parlamento ha approvato un obiettivo vincolante per le energie rinnovabili (32% nel 2030) e uno indicativo sull’efficienza energetica (32,5% nel 2030).
Martedì il Parlamento ha confermato l’accordo provvisorio raggiunto in giugno con il Consiglio sull’efficienza energetica (434 voti in favore,104 voti contrari e 37 astensioni), le energie rinnovabili (495 voti in favore, 68 voti contrari e 61 astensioni) e la governancedell’Unione dell’energia (475 voti in favore, 100 voti contrari e 33 astensioni) – tre importanti dossier legislativi che fanno parte del pacchetto Energia pulita per tutti gli europei.
La legislazione stabilisce che l’efficienza energetica nell’UE dovrebbe essere migliorata del 32,5% entro il 2030, mentre la quota di energia da fonti rinnovabili deve rappresentare almeno il 32% del consumo finale lordo dell’UE. Entrambi gli obiettivi saranno rivisti entro il 2023 e potranno solo essere innalzati, non abbassati.
Per la prima volta, gli Stati membri saranno inoltre tenuti a stabilire misure specifiche di efficienza energetica a beneficio delle persone colpite dalla povertà energetica.
In base alla legislazione, gli Stati membri devono inoltre garantire che i cittadini abbiano il diritto di produrre energia rinnovabile per il proprio consumo, di immagazzinarla e di vendere la produzione in eccesso.
Tuttavia, a partire dal 2030 i biocarburanti di prima generazione con un elevato rischio di “cambiamento indiretto di destinazione dei terreni” (ILUC, ossia quando i terreni vengono convertiti da coltivazioni non agricole – come i pascoli e le foreste – a produzione alimentare, causando un aumento delle emissioni di CO2) non saranno più presi in considerazione ai fini degli obiettivi dell’UE in materia di energie rinnovabili. A partire dal 2019, il contributo dei biocarburanti di prima generazione a questi obiettivi sarà gradualmente eliminato fino a raggiungere quota zero nel 2030.
Il relatore per le energie rinnovabili José Blanco López (S&D, ES) ha dichiarato: “Abbiamo disincentivato gli investimenti nella nuova produzione di biocarburanti per le colture alimentari e abbiamo spinto per i biocarburanti avanzati. Siamo anche riusciti a rafforzare l’autoconsumo come diritto, e abbiamo incluso il desiderio del Parlamento di vietare in generale le spese e le tasse sull’energia autoconsumata”.
Qui i testi approvati:
- Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 13 novembre 2018 sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica
- Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 13 novembre 2018 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla governance dell’Unione dell’energia
- Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 13 novembre 2018 sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili