Il Rapporto Comuni Rinnovabili 2019, curato dall’Ufficio Energia di Legambiente, ci racconta per grafici cosa sta accadendo nel sistema energetico italiano e internazionale, raccontando 100 storie dal territorio italiano che dimostrano come questo percorso sia interessante e vantaggioso. “Ora che dobbiamo recepire la Direttiva“, si legge nelle premesse, “introducendo le regole per l’autoconsumo e le comunità energetiche, è importante guardare ai risultati di alcuni progetti che hanno fatto da apripista e che sono stati capaci di valorizzare al meglio le risorse rinnovabili presenti nei diversi luoghi“: ci sono cooperative energetiche, aziende agricole e PMI, condomini, famiglie e Comuni che già oggi si producono larga parte dell’energia elettrica e termica di cui hanno bisogno attraverso fonti rinnovabili, quindi fare a meno delle fonti fossili è già possibile.

Mentre nel mondo il 2018 ha visto le rinnovabili continuare a correre, “in Italia le installazioni sono cresciute pochissimo, in continuità con gli ultimi cinque anni, con solo 478 MW di solare fotovoltaico e 562 di eolico nel 2018, assolutamente inadeguati perfino a raggiungere i limitati obiettivi al 2030 della SEN e del nuovo Piano Energia e Clima. Lo scorso anno si è addirittura ridotto il contributo delle nuove rinnovabili (non considerando l’idroelettrico) alla produzione, dopo 12 anni di continua crescita, perché i nuovi impianti non riescono a recuperare la perdita di efficienza di quelli esistenti (in particolare nel fotovoltaico)“.

Tra i vari ostacoli alla crescita, segnala il Rapporto di Legambiente, “proprio il tema delle autorizzazioni e del consenso locale rimane un buco nero delle procedure italiane, da affrontare quanto prima sia per i nuovi impianti sul territorio italiano che per l’eolico off-shore, ma anche per il revamping degli impianti esistenti“.

Con il Pacchetto Energia Pulita da poco in vigore siamo di fronte a un cambiamento radicale, che coinvolgerà imprese e cittadini nella prospettiva di ridurre consumi e costi energetici e di trovare soluzioni locali efficienti incentrate sulle energie pulite, ma è necessaria una fortissima accelerazione per smuovere la situazione: in Italia dobbiamo riuscire entro il 2030 come minimo a triplicare i 20 GW installati di impianti solari e realizzare investimenti capaci di ridurre drasticamente consumi energetici e emissioni di CO2, segnala Legambiente.

 

 

 


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