18/06/2018
Energie rinnovabili, verso la nuova direttiva
Entro il 2030 dovranno coprire il 32% dei consumi UE
L’Unione europea ha raggiunto un accordo sulla nuova direttiva per la promozione delle energie rinnovabili, nell’ambito del pacchetto di misure per il raggiungimento degli obiettivi 2030 in materia di energia e clima. L’intento è quello di incrementare la quota dei consumi di energia che deve essere coperta con fonti rinnovabili. Le fonti di energia rinnovabili (energia eolica, energia solare, energia idroelettrica, energia oceanica, energia geotermica, biomassa e biocarburanti) costituiscono, infatti, alternative ai combustibili fossili che contribuiscono anche a ridurre le emissioni di gas a effetto serra.
Come enunciato dal Ministero dello Sviluppo, “a fronte di una proposta della Commissione di una quota europea del 27% al 2030, il Ministro dello sviluppo economico ha sostenuto in sede europea il più ambizioso obiettivo del 35%, proposto dal Parlamento europeo”. Da qui il compromesso, frutto dell’intesa tra Parlamento, Commissione e Consiglio UE: un obiettivo europeo del 32%, con una clausola di revisione al rialzo di questo obiettivo nel 2023. Quindi entro il 2030 le energie rinnovabili –energia pulita- dovranno coprire il 32%, dall’attuale 20%, dei consumi energetici finali nell´Unione.
In argomento, il Ministro dell’Ambiente Costa ha affermato che la nuova direttiva rinnovabili “riconosce per la prima volta il diritto dei cittadini di partecipare alla rivoluzione energetica in corso nell’ottica dell’abbattimento delle emissioni”, aggiungendo che “i cittadini europei potranno diventare produttori di energia e questo cambierà il modello produttivo energetico”. La nuova direttiva potrà potenzialmente cambiare “anche il paesaggio ambientale delle nostre città, nelle quali si vedranno sempre più pannelli fotovoltaici per l’autoconsumo. E ci saranno indiscutibili vantaggi per le cooperative energetiche, poiché sarà più semplice realizzare i progetti legati alle rinnovabili”.
Si attende, quindi, l’approvazione formale da parte di Parlamento e Consiglio UE, ed infine la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.