A seguito del webinar “Etichettatura degli imballaggi: Ieri, oggi e domani” tenuto in data odierna da CONAI, sono tante le novità che bollono in pentola in materia di etichettatura ambientale degli imballaggi.

Partendo dallo stato di aggiornamento del DM di approvazione delle Linee Guida dell’etichettatura ambientale, si è evidenziato che è stato firmato dal MITE il 26 settembre ed è stato trasmesso alla Corte dei Conti per il visto di conformità ai fini della sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale. La trasmissione è avvenuta nei primi giorni di ottobre, per cui il Mite attenderà un riscontro formale entro i 30 giorni previsti dalla legge e quindi la comunicazione della sua pubblicazione in Gazzetta.

“Il percorso insomma è in fase di chiusura. I tempi tecnici per adeguare la struttura formale dell’etichettatura e dei sistemi di etichettatura aziendale nei termini di gennaio 2023, previsti dall’entrata in vigore della norma, è senz’altro garantita“, così l’Ing. Laura D’Aprile, Capo Dipartimento per l’Economia Circolare del MiTE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica).

Dopo aver registrato un aumento nella produzione dei rifiuti e un rallentamento, a livello europeo, delle percentuali di recupero di materia per via del recente caos geopolitico ed internazionale, le Linee Guida sono e saranno sicuramente uno strumento fondamentale per migliorare ancor di più gli obiettivi europei -già raggiunti- di recupero e riciclo di materia, nonché per migliorare la qualità della raccolta differenziata, facilitando l’intera filiera e partendo dallo stesso consumatore finale.

Pertanto, il MiTE, il CONAI e le Associazioni di categoria hanno deciso di puntare sulla digitalizzazione delle etichette.

L’Italia è un’eccellenza in questo campo e dovrà continuare ad essere un modello per gli altri Stati europei.

La tecnologia e l’innovazione sono amici della sostenibilità, pertanto sono un’opportunità per le stesse aziende.

Un semplice esempio: premettendo che vi è una complessità oggettiva su tutto il territorio nazionale (34 modalità diverse di raccolta differenziata e bidoni di diversi colori in ogni comune), come può una azienda dare un’indicazione corretta per la raccolta differenziata? E se esporta? E per le aziende che importano in Italia? Senza contare la confusione e l’alto rischio di errore per gli stessi cittadini.

Una raccolta differenziata sporca e non di qualità, può essere evitata attraverso l’uso della tecnologia: l’utilizzo di un QR code o di un codice a barre, può garantire la corretta informazione in ogni comune d’Italia, attraverso la geolocalizzazione del prodotto; inoltre può dare immediate risposte al cittadino, superando altresì la barriera linguistica e adattandosi anche per l’estero.

In conclusione, relativamente alla dimensione europea dell’etichettatura degli imballaggi, è ora in discussione un nuovo Regolamento sugli imballaggi (il cui schema verrà diramato intorno al 30 novembre 2022). All’interno di tale provvedimento vi è un esplicito riferimento al digitale, come unico e fondamentale strumento per eliminare le barriere al mercato interno.
In altre parole, vi è un indirizzo preciso a livello comunitario: la nuova regolamentazione sarà improntata al digitale, così come indicato dalla Commissione europea e l’Italia, con le sue Linee Guida, accompagnerà questa nuova era digitale.

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