Il Consiglio ha adottato un regolamento che istituisce una norma per le obbligazioni verdi europee. Il regolamento stabilisce prescrizioni uniformi per gli emittenti di obbligazioni che desiderino avvalersi della denominazione “obbligazione verde europea” o “EuGB” (European Green Bond) per le loro obbligazioni ecosostenibili.

Le obbligazioni ecosostenibili sono uno dei principali strumenti per finanziare gli investimenti relativi alle tecnologie verdi, all’efficienza energetica e delle risorse, nonché alle infrastrutture di trasporto sostenibili e alle infrastrutture di ricerca. Le obbligazioni verdi europee saranno allineate alla tassonomia dell’UE per le attività sostenibili e messe a disposizione degli investitori a livello mondiale.

Il regolamento rappresenta un ulteriore passo avanti nell’attuazione della strategia dell’UE sul finanziamento della crescita sostenibile e della transizione verso un’economia climaticamente neutra ed efficiente sotto il profilo delle risorse. La nuova norma promuoverà la coerenza e la comparabilità nel mercato delle obbligazioni verdi, a vantaggio sia degli emittenti di obbligazioni verdi che degli investitori in tali obbligazioni.

Gli emittenti potranno dimostrare di finanziare progetti verdi legittimi in linea con la tassonomia dell’UE. La fiducia degli investitori negli investimenti verdi sarà rafforzata grazie a un quadro che riduce i rischi posti dal greenwashing, stimolando in ultima analisi i flussi di capitali verso progetti ecosostenibili.

Il regolamento istituisce inoltre un sistema di registrazione e un quadro di vigilanza per i verificatori esterni di obbligazioni verdi europee.

Per evitare il greenwashing nel mercato delle obbligazioni verdi in generale, il regolamento prevede anche alcune prescrizioni in materia di informativa volontaria per altre obbligazioni ecosostenibili e obbligazioni legate alla sostenibilità emesse nell’UE.

Tutti i proventi delle obbligazioni verdi europee dovranno essere investiti in attività economiche allineate alla tassonomia dell’UE per le attività sostenibili, purché i settori interessati siano già contemplati da tale tassonomia.

Per i settori non ancora inclusi nella tassonomia dell’UE e per alcune attività molto specifiche, vi sarà una sacca di flessibilità del 15% al fine di garantire l’utilizzabilità della norma per le obbligazioni verdi europee fin dall’inizio della sua esistenza.

L’uso e la necessità di tale sacca di flessibilità saranno riesaminati con il procedere della transizione dell’Europa verso la neutralità climatica e sulla base del numero crescente di opportunità di investimento attraenti e verdi che si prevede saranno disponibili nei prossimi anni.

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Contesto e prossime tappe

 
Il 6 luglio 2021 la Commissione ha presentato la proposta di un regolamento che istituisce le obbligazioni verdi europee. La proposta relativa a tali obbligazioni mira a disciplinare l’uso della denominazione “obbligazione verde europea” o “EuGB” per le obbligazioni che perseguono obiettivi ecosostenibili.

Creerà un sistema per la registrazione e la vigilanza dei soggetti che agiscono in qualità di verificatori esterni delle obbligazioni verdi europee e disciplinerà la vigilanza degli emittenti di tali obbligazioni.

Il Consiglio ha definito la sua posizione sulla proposta il 13 aprile 2022. I triloghi sono iniziati il 12 luglio 2022 e si sono conclusi con l’accordo provvisorio raggiunto il 28 febbraio 2023. Il Parlamento europeo ha adottato il contenuto dell’accordo nella sua posizione del 5 ottobre 2023.

Il Consiglio ha adottato il regolamento il 23 ottobre 2023. Sarà firmato e pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. Inizierà ad applicarsi 12 mesi dopo l’entrata in vigore.

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