L’11 dicembre 2019 la Commissione UE ha pubblicato il Green Deal europeo, ovvero il piano che riformula su nuove basi l’impegno della Commissione ad affrontare i problemi legati al clima e all’ambiente.

Si tratta di una “nuova strategia di crescita mirata a trasformare l’UE in una società giusta e prospera, dotata di un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva che nel 2050 non genererà emissioni nette di gas a effetto serra e in cui la crescita economica sarà dissociata dall’uso delle risorse. Essa mira inoltre a proteggere, conservare e migliorare il capitale naturale dell’UE e a proteggere la salute e il benessere dei cittadini dai rischi di natura ambientale e dalle relative conseguenze”.

In sintesi, i vari elementi del Green Deal europeo sono i seguenti:

a) rendere più ambiziosi gli obiettivi dell’UE in materia di clima per il 2030 e il 2050;

b) garantire l’approvvigionamento di energia pulita, economica e sicura;

c) mobilitare l’industria per un’economia pulita e circolare;

d) costruire e ristrutturare in modo efficiente sotto il profilo energetico e delle risorse;

e) accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile e intelligente;

f) “Dal produttore al consumatore”: progettare un sistema alimentare giusto, sano e rispettoso dell’ambiente;

g) preservare e ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità;

h) obiettivo “inquinamento zero” per un ambiente privo di sostanze tossiche;

i) integrare la sostenibilità in tutte le politiche dell’UE

In particolare, “se, da un lato, il piano per l’economia circolare guiderà la transizione di tutti i settori, dall’altro gli interventi si concentreranno in particolare su settori ad alta intensità di risorse come quelli tessile, dell’edilizia, dell’elettronica e delle materie plastiche. La Commissione valuterà i risultati della strategia sulla plastica del 2018, concentrandosi, tra l’altro, sulle misure per contrastare l’aggiunta intenzionale di microplastiche e le emissioni non intenzionali di materie plastiche, ad esempio dall’abrasione dei tessuti e degli pneumatici. La Commissione metterà a punto requisiti per garantire che, entro il 2030, tutti gli imballaggi presenti sul mercato dell’UE siano riutilizzabili o riciclabili in modo economicamente sostenibile e un quadro normativo per le plastiche biodegradabili e a base biologica, oltre ad attuare misure sulla plastica monouso”.


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