28/10/2019
Criteri ambientali minimi, vengono applicati?
I numeri del Green Public Procurement in Italia
criteri ambientali minimi RifiutiDurante il Forum Compraverde Buygreen è stato presentato il rapporto “I numeri del Green Public Procurement in Italia“. Dati che fanno riflettere, soprattutto in ordine all’applicazione dei CAM (Criteri ambientali minimi) nelle gare di appalto.
Ecco in sintesi i risultati dell’indagine riportati nel comunicato stampa di Compraverde:
“Nella seconda giornata del Forum Compraverde Buygreen, in corso a Roma, presso il WeGil, l’Osservatorio Appalti Verdi (OAV), costituito da Legambiente e la Fondazione Ecosistemi, ha presentato i dati raccolti ed elaborati relativi all’applicazione del Green Public Procurement (GPP), in Italia.
L’attività si è concentrata su tre diversi ambiti di analisi:
a) i Comuni Ricicloni, individuati da Legambiente tra le amministrazioni più impegnate nella raccolta differenziata, uno dei primi anelli nel nuovo modello di economia circolare;
b) i Comuni capoluogo, grazie all’attività che sempre Legambiente realizza con il rapporto Ecosistema Urbano sulle performance ambientali delle città più grandi delle regioni italiane, per veicolare messaggi di cambiamento e buone pratiche d’esempio nella sostenibilità;
c) gli Enti parco (parchi nazionali, regionali ed aree marine protette) come luoghi d’elezione in cui praticare gli acquisti verdi e promuovere scelte orientate alla lotta al cambiamento climatico e allo sviluppo innovativo, sano e green.
I Comuni che, complessivamente, hanno risposto al questionario sui Comuni Ricicloni 2019 sono 1.806. Tra questi 1.806 Comuni, 734 (il 40,6%) hanno risposto anche alla parte relativa ai Criteri Ambientali Minimi. I risultati evidenziano come la principale difficoltà applicativa risieda nella carenza di formazione del personale, con percentuale comprese tra il 49 e il 55%. Il CAM più adottato è quello relativo alla gestione dei rifiuti (35,4%) seguito da quello della carta i (33,3%). Lo stato di attuazione dei Criteri Ambientali Minimi nei prodotti elettronici è invece significativamente più basso, anche rispetto a quello dei Comuni Capoluogo. (24,4). Gli arredi si attestano al 10,6%. La situazione dell’edilizia è, se possibile, ancora più deficitaria. Al Nord e al Sud dichiarano di non applicare mai i Criteri Ambientali Minimi rispettivamente il 61,4% e il 50,9% delle amministrazioni comunali. Una difficoltà che sembra essere generalizzata nelle diverse aree geografiche del paese, con poche eccezioni.
Il secondo focus curato dall’Osservatorio Appalti Verdi è quello relativo ai Comuni capoluogo. Sono 106 i comuni interpellati, di cui solo 88 hanno fornito risposte. Anche in questo caso il primo dato ad emergere è che negli ultimi tre anni soloil 35,2% dei comuni ha formato i dipendenti sul GPP. Interessante è rilevare i dati sull’applicazione dei Criteri ambientali minimi (CAM) nelle gare di appalto.L’unica città che dichiara di applicare sempre i CAM è la città di Bergamo, mentre le città che hanno una percentuale di applicazione tra il 80 e l’99% rispetto ai 15 CAM monitorati sono: Ancona, Ferrara, Modena, Treviso, Udine e Vicenza. Questi comuni rappresentano il 7% dei comuni capoluogo. I criteri minimi maggiormente utilizzati sono quelli relativi all’uso della carta (72,7%), agli strumenti quali uso delle stampanti e toner (58%), nei servizi di pulizia (52,3%). Le percentuali si abbassano notevolmente quando si esamina il tasso di attuazione del CAM sugli arredi per interni (39,8%), sulla ristorazione collettiva (37,5%), sull’illuminazione pubblica (34,1%). Edilizia (19,3%), gestione dei rifiuti (19,3%) e arredo urbano (18,2%) sono i contesti fanalino di coda che chiudono la classifica”.