Risponde del reato di rifiuto di atti d’ufficio di cui all’art. 328 del codice penale il dirigente pubblico che non provvede al risanamento dell’immobile di proprietà dell’ente pubblico che si trovi in condizioni di degrado igienico-sanitario determinato dall’accatastamento di materiali e rifiuti di vario genere.

1957ab153e19139

 

In particolare, non si ritiene necessario procedere alla verifica delle caratteristiche specifiche del liquame fuoriuscito, al fine di valutarne puntualmente la carica inquinante, in quanto la provenienza dello stesso da merci putrescenti costituisce di per sé una fonte di pericolo, tale da imporre urgenti interventi destinati a rimuoverlo, a tutela dell’igiene e della salute pubblica.

Così si è espressa la corte di Cassazione con sentenza n. 37902 del 12 settembre.


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