23/03/2018
Inquinamento delle acque europee
Sostanze pericolose da monitorare: nuove modifiche in arrivo
La Direttiva 2000/60/CE, nota come Direttiva Quadro Acque (WFD), definisce una strategia comune europea per fronteggiare l’inquinamento delle acque superficiali, marino-costiere e sotterranee.
Ai fini della valutazione del buono stato chimico delle acque è stata definita, nella Decisione 2455/2001/CE, una prima lista di 33 sostanze o gruppi di sostanze prioritarie. Successivamente, la Direttiva 2008/105/CE ha definito gli standard di qualità ambientale (SQA) per queste 33 sostanze e per altri 8 inquinanti già regolamentati a livello europeo. La lista è stata, poi, nuovamente modificata con la Direttiva 2013/39/UE: le sostanze prioritarie sono diventate 45 e per molte di esse sono cambiati gli standard di qualità ambientale.
La lista delle sostanze pericolose da monitorare è sempre in fase di aggiornamento. A tal fine, è stato predisposto lo strumento della Watch List (elenco di controllo), che monitora la presenza di sostanze pericolose emergenti, su tutto il territorio europeo, per identificarne il possibile rischio in base alla presenza nei corpi idrici europei. Sulla base dei dati suo tramite raccolti, almeno per un periodo di 4 anni e su un numero ristretto di stazioni significative, le sostanze emergenti capaci di inquinare l’ambiente acquatico vengono inserite nella lista delle sostanze prioritarie da monitorare per definire lo stato chimico delle acque, aggiornata ogni due anni, mentre le sostanze che non vengono ritrovate sono eliminate dalla Commissione.
Sulla base dell’elenco di controllo delle sostanze da sottoporre a monitoraggio a livello dell’Unione, come definito dalla Decisione di esecuzione (UE) 2015/495, l’Italia ha richiesto ad ISPRA di definire le stazioni e la frequenza di campionamento di tali sostanze: da qui, il “Primo monitoraggio delle sostanze dell’elenco di controllo”, datato marzo 2017.
In collaborazione con le regioni sono stati definiti 25 punti di prelievo, localizzati nei dintorni di impianti di trattamento di acque reflue urbane, confluenza di corpi idrici con impatti noti oppure situati presso luoghi turistici su laghi e acque marino costiere.
A livello nazionale, tra le sostanze emergenti indicate nell’elenco della Decisione 2015/495 sono state analizzate, nei primi tre anni (WL1), farmaci, ormoni, pesticidi e protettivi solari.
A livello europeo, da quanto emerge dal seminario tenutosi presso il JRC (Joint Research Centre, Centro comune di ricerca) l’1 e 2 marzo 2018, cinque sostanze per le quali si sono ottenute sufficienti informazioni verranno eliminate dall’elenco della Watch List e saranno sostituite con altre tre. Si è, inoltre, valutata la possibilità di inserire, nella nuova fase della Watch List, altre tre sostanze potenzialmente pericolose ed emergenti: due antibiotici, Amoxicillina e Ciprofloxacina, e un pesticida, Metaflumizone.
In questo contesto, l’Italia rientra tra i pochissimi Paesi dell’UE ad aver adottato un metodo conforme alle richieste della Direttiva.