27/03/2018
Linee guida stoccaggio rifiuti e prevenzione incendi
Unicircular chiede rettifica al Ministero
L’Unione delle imprese dell’economia circolare (UNICIRCULAR) non ha gradito le linee guida predisposte dal Ministero dell’Ambiente per una gestione ottimale degli stoccaggi negli impianti che gestiscono rifiuti, ai fini della prevenzione dello sviluppo di incendi.
Si tratta della Circolare n. 4064 del 15 marzo 2018 (Linee guida per la gestione operativa degli stoccaggi negli impianti di gestione dei rifiuti e per la prevenzione dei rischi, qui un approfondimento), che tocca tematiche quali contesto autorizzativo ed operativo delle attività di stoccaggio di rifiuti, garanzia finanziaria dei proponenti, attività di prevenzione (formazione, monitoraggio, controllo, manutenzione), ubicazione e organizzazione interna degli impianti.
Il documento non ha incontrato il favore di UNICIRCULAR, la quale ha reso noto di aver richiesto allo stesso Ministero dell’Ambiente (qui la notizia), insieme alle Associazioni dei gestori tra cui Assoambiente, la rettifica della circolare.
Quello che si contesta non è tanto l’individuazione delle iniziative tese a prevenire i rischi di incendi, quanto piuttosto il contrasto di queste con la normativa di settore la pratica operativa che si è sviluppata conformemente alle autorizzazioni.
In particolare, UNICIRCULAR si è concentrata sull’estensione delle garanzie finanziarie anche agli impianti che operano in procedura semplificata, sulla presenza di indicazioni operative che restringono limiti e condizioni previsti dalle norme e nelle autorizzazioni vigenti, quali quelle relative a miscelazione e modalità e tempistiche dello stoccaggio, e sulla confusione tra la figura del direttore tecnico dell’impianto con quella del Responsabile Tecnico previsto dall’Albo Nazionale Gestori Rifiuti, nonché sull’obbligo della costante presenza in impianto di questo soggetto.
Si chiedono, quindi, soluzioni coerenti con gli obiettivi ambientali e di sicurezza perseguiti dal Ministero, con le normative esistenti e con le condizioni di esercizio degli impianti, già fortemente compromesse, scrive UNICIRCULAR, da fattori legati a particolari interpretazioni della normativa che rendono difficile l’attuazione concreta dell’economia circolare.