Pubblicate le attese Linee Guida sul monitoraggio degli PFAS, le sostanze perfluoroalchiliche, nei corpi idrici superficiali e sotterranei, a cura di ISPRA e SNPA. Gli PFAS, precisa il SNPA, sono molecole altamente resistenti ai processi di degradazione termica, biodegradazione, idrolisi, metabolizzazione e quindi altamente persistenti nell’ambiente in considerazione anche del fatto che sono sostanze altamente solubili in acqua. Inoltre, non sono già presenti naturalmente ma provengono dall’attività dell’uomo (produzione industriale, operazioni di smaltimento o rilascio nell’ambiente derivante da numerosi prodotti che li contengono) e la loro diffusa presenza rendono alcune di queste sostanze molto tossiche.

Il manuale nasce dalla nota della Direzione Generale per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque del Ministero dell’Ambiente del 18 maggio 2017, avente per oggetto il “Monitoraggio di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nei corpi idrici superficiali, sotterranei e negli scarichi di acque reflue”, che chiedeva appunto di formulare valutazioni e proposte anche al fine di permettere alle Regioni la programmazione del monitoraggio nell’ambito delle attività dei Piani di Gestione dei Distretti Idrografici.

Al fine di dare seguito alla richiesta, il SNPA ha istituito un Tavolo Tecnico al quale hanno partecipato tutte le Agenzie, che ha avviato i propri lavori ad ottobre 2017 in vista dei seguenti obiettivi:

  • definire i metodi analitici da adottare nelle attività di monitoraggio per le singole sostanze ed i relativi LOQ (limite di quantificazione);
  • identificare la rete dei Laboratori del SNPA disponibili, per il principio di sussidiarietà, a farsi carico delle attività analitiche delle ARPA non in condizioni di raggiungere i LOQ;
  • definire i criteri per elaborare il monitoraggio dei composti PFAS, sulla base delle fonti di pressioni ritenute significative a livello di ogni singola regione;
  • avviare e completare uno screening preliminare sulla presenza dei composti PFAS entro settembre 2018, ai fini della presentazione della Relazione finale al Ministero entro ottobre 2018.
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Questa raccolta di informazioni sulla presenza dei composti PFAS nei corpi idrici superficiali e sotterranei, seppur non omogenea rispetto alla numerosità delle determinazioni che variano in maniera rilevante tra le Regioni, evidenzia che la presenza di sostanze perfluoroalchiliche è un fenomeno diffuso, che riguarda la maggior parte delle regioni del Paese. Le informazioni così ottenute consentono, piuttosto, un confronto dei valori rilevati con i limiti di legge ed i valori soglia fissati a livello normativo. Monitoraggi più estesi, in termini spazio-temporali, permetteranno di ottenere un quadro più completo sui livelli di presenza e, in particolare, consentiranno di confrontare i range di concentrazione che caratterizzano le diverse aree geografiche; monitoraggi ripetuti nel tempo consentiranno una valutazione dei trend di concentrazione di questi composti, necessaria per comprendere se la concentrazione dei PFAS mostri, nelle aree indagate, un trend positivo o negativo.


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