30/09/2022
La Commissione UE interviene per ridurre la plastica monouso
11 Stati esortati ad attuare la direttiva SUP
circular economy plastica RifiutiAttraverso il proprio comunicato stampa del 29 settembre 2022, la Commissione ha dichiarato che nei confronti di 11 Stati membri (Belgio, Danimarca, Estonia, Irlanda, Francia, Croazia, Lettonia, Polonia, Portogallo, Slovenia e Finlandia) prenderà provvedimenti giuridici al fine di esortarli ad accelerare l’attuazione della direttiva sulla plastica monouso per ridurre l’impatto di determinati prodotti di plastica sull’ambiente e sulla salute umana.
Si legge, “Nei nostri mari, oceani e spiagge si accumulano prodotti di plastica monouso, che hanno maggiori probabilità di disperdersi nei mari rispetto ai prodotti analoghi riutilizzabili in quanto vengono usati solo una volta o per un breve periodo prima di essere gettati. Benché la plastica sia un materiale pratico, utile e prezioso, quando diventa rifiuto causa danni all’ambiente e ha ripercussioni negative sulla nostra economia. Più dell’80% dei rifiuti marini è costituito da plastica che nuoce all’ambiente, in particolare causando danni diretti alla flora e fauna marina e agli uccelli; inoltre quando questi rifiuti si scompongono in microplastiche possono entrare nella catena alimentare umana. L’impatto negativo dei rifiuti di plastica sull’economia si osserva in settori quali il turismo, la pesca e il trasporto marittimo”.
Nell’ambito del Green Deal europeo la Commissione ha proposto politiche e azioni a favore di un’economia circolare, che preveda l’uso più sostenibile, il riutilizzo e il riciclaggio della plastica in modo da ridurre i rifiuti, l’inquinamento e i costi di bonifica. La direttiva sulla plastica monouso è un elemento essenziale della strategia sulla plastica e del piano d’azione della Commissione per l’economia circolare, in quanto incentiva la produzione e l’uso di alternative sostenibili che consentono di evitare rifiuti marini. Contribuisce anche all’obiettivo “inquinamento zero” dell’UE, a beneficio della salute pubblica, dell’ambiente e della neutralità climatica. La direttiva mira a ridurre i rifiuti di plastica in mare di almeno il 50% entro il 2030.
Infine, si ricordano gli obiettivi specifici fissati dalla direttiva:
– assicurare la raccolta differenziata del 77% delle bottiglie di plastica entro il 2025, e del 90% entro il 2029;
– garantire che a partire dal 2025 le bottiglie per bevande in PET contengano il 25% di plastica riciclata, e che tutte le bottiglie di plastica ne contengano il 30% a partire dal 2030.
La procedura di infrazione, sancita dai trattati dell’UE, consente alla Commissione di avviare un’azione legale nei confronti degli Stati membri che non recepiscono in modo tempestivo e accurato le direttive nell’ordinamento nazionale.
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